“Nel febbraio ’43, Amantea (una cittadina del basso Tirreno cosentino) viene bombardata dagli alleati. Viene messa in atto una di quelle operazioni che oggi chiameremo chirurgiche: l’obiettivo è infatti un ponte usato dai tedeschi. Purtroppo, ieri come oggi, quando si bombarda una zona abitata da civili, le vittime sono tante, soprattutto tra donne e bambini che pagano, come sempre, il prezzo più alto della guerra.
Riportata in questa intervista c’è la testimonianza di Francesca Aprilino, un’anziana signora amanteana emigrata negli Stati Uniti, che ci racconta del clima di quegli anni di guerra e di quella tragica giornata.”
(di Claudio Metallo)
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Elio Vletri (http://it.wikipedia.org/wiki/Elio_Veltri) racconta la storia di Bruno Fuduli, forse primo broker della cocaina della ‘ndrangheta, una figura a meta’ tra un ministro degli esteri ed un manager di azienda.
Il racconto di Veltri è stato raccolto da Claudio Metallo, alla presentazione del libro Mafia Pulita, scirtto dallo steso Veltri e da Antonio Laudati. L’incontro è stato organizzato ad Amantea, da Rosanna Grisolia direttrice del mensile Cultura Calabrese.
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https://archive.org/details/LeTreLeggendeDiIstanbul
Quante leggende avvolgono Istanbul? Quante di queste sono vere e quante nate dal fascino di una città  a metà  tra oriente ed occidente. Forse alcune sono nate nei vecchi bar, ormai ristrutturati, sotto il ponte di Galata. Altre, bevendo thè nero, vicino al palazzo Topkapi, alcune sono dovute al Raki, l’alcoolica bevanda, simile all’anice lattescente che si beve per le strade della ex capitale dell’Impero Ottomano. In alcuni casi, essere svegliato in piena notte dal muezzin che richiama alla preghiera e poi non riuscire più a chiudere occhio, può aver dato vita a vicende eroiche e meno eroiche che vengono tramandate di secolo in secolo.
Le tre leggende di Istanbul, racconta tre storie di questa straordinaria città . Quali saranno vere?
Le tre leggende Istanbul è un mockumentary girato, per scherzo, da Claudio Metallo durante una vacanza nella città turca.
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Effetti collaterali del “treno ad alta velocità ” (documentario, colore, 2008).
Una video-inchiesta sull’impatto della TAV lungo la penisola italiana. Lo scenario che si dipana analizzando l’impatto che questa “Grande Opera” esercita sui territori che attraversa – in termini ambientali, sociali ed economico/finanziari – è sorprendente.
Altrettanto sorprendenti ed esemplari le proteste delle popolazioni che quell’impatto, inevitabilmente, subiscono. “Fratelli di Tav” combina il racconto di queste lotte ad una spinosa inchiesta sui rapporti tra criminalità organizzata, imprese e corruzione politica – rapporti anch’essi ad “Alta Velocità ” – intercorsi nella realizzazione della Tav.
Un’analisi scomoda che svela quali inquietanti dettagli siano sepolti tra cemento e binari sotto ogni tratto della ferrovia che, lentamente ed a costi esorbitanti, viene portato a termine.
un documentario di Manolo Luppichini e Claudio Metallo
(hanno collaborato: Mario D’Ambrosio, Nicola Angrisano, Jacopo Mariani e Miko Meloni)
http://www.fratelliditav.noblogs.org
Li abbiamo inventati perché ci migliorassero la vita, ma poi hanno preso forma propria, si moltiplicano, si trasformano, spariscono e riappaiono a piacere. Noi sappiamo solo che abbiamo bisogno di schei, ma non ci ricordiamo più il perché.
da febbraio finalmente chiudiamo una trasmissione un po deliranta ma piena di com¡ntenuti
dura oltre2h e tocca il <messico, la Palestina, Napoli, le carceri venete e tanto altro
e chiaramente non manca musu¡ica le cazzate le risate
speiramo vi piaccia per ora è l'ultima
19 aprile? Gianluca Iacovacci, agli arresti domiciliari dal 16 giugno 2015 è finalmente, da oggi libero senza restrizioni.Il compagno era stato arrestato, assieme ad Adriano Antonacci a per una serie di sabotaggi nella zona dei Castelli Romani, di cui aveva rivendicato la responsabilità.La condanna in primo grado a 6 anni era stata ridotta in appello a 3 anni, dopo che era caduta l’accusa di terrorismo.
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Film de Andrea Zambelli 2011
Translated by underave.net 2012
Con:
Anna Bolena (Produttrice di Musica Elettronica Indipendente)
Ladis (DJ Cirkus Alien di Praga)
Mak (Organizzatore Specializzato in Impianto Audio)
Mars23 (DJ Live Set)
Tracks from the doc:
https://soundcloud.com/mnt-manito/set…
le miglior verSione trovata in giro per le miE volatine in rete
magari cè de mejo
in tantto TOOOOÒ BELLO DE zîiii
– La Société du spectacle est un film français réalisé par Guy Debord, sorti en 1973. Ce film, selon la théorie du détournement développée par les situationnistes, se compose d’extraits d’autres œuvres mis en lien avec certains passages du livre du même nom, lus par lui-même.
– La sociedad del espectáculo es un filme francés realizado por Guy Debord, estrenado en 1973. Este filme, según la teoría del détournement desarrollado por los situacionistas, se compone de extractos de otras obras puestas en relación con ciertos pasajes del libro del mismo autor, leídos por él mismo.
– Society of the Spectacle is a black and white 1973 film by the Situationist Guy Debord based on his 1967 book of the same name. It was Debord’s first feature-length film. It uses found footage and detournement in a radical Marxist critique of mass marketing and its role in the alienation of modern society.
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segnalo un articolo bello lungo sulla questione ayotzinapa
è vero che è lungo ma per capirci qualcosa di reale va impegnato moto temo carx miex qui il linK
Commenti disabilitati su Ayotinapa Vive y la LUcha Sigue
c’e chi nn si impresion piu per nullA
ma anzi si diletta sgranocchindo pop corn
davavnti cio+che orarmi rappresenta la normalita
vedete i videogames, i giochini di militari oltre-Equipaggiti
PRONTI AD INFLIGGERE IL COPPO DI GRAZIE al nemico di turno,
COU uN ASADICO SORRiso MacdonaDdliano
Chissà come sarebbero venuti questi filmetti se si fosse saputo fin da subito che l’eroina è stata introdotta dalla destra per affossare il movimento dopo i ’60 e i ’70? Si sapeva già allora ma chi lo diceva veniva ucciso tipo Fausto e Iaio? Però i filmetti chi sapeva questa cosa mica li faceva. E poi ancora lo devo finire di vedere.
Sentire gli scagnozzi di Renzi che parlano di legalizzazione, almeno delle droghe leggere, che non arriverà mai, non è come veder usare bastone e carota con dei poveri fessi che non leggono i libri di storia?
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