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  • ATENAS: TRAFICANTES DE DROGAS ATACAN A TRES ANARQUISTAS EN EXARCHEIA.

    Atenas: Traficantes de drogas atacan a tres anarquistas en Exarcheia.
    En las primeras horas de la mañana del 27 de febrero, tres anarquistas sufrieron un ataque perpetrado por traficantes de drogas. Los atacantes realizaron el asalto con la intención de asesinar a los tres anarquistas en la plaza Exarchia. Las tres personas heridas también son ocupantes del Centro Social Ocupado “Vox”. El ataque de la mafia se produjo después de la intervención de los anarquistas para impedir comentarios sexistas hacia una mujer.
    Como resultado:
    1) G.K. se convirtió en el blanco de un ataque con arma que fue evitado gracias a la intervención de otro anarquista.
    2) El segundo anarquista atacado con un cuchillo y como consecuencia sufrió una lesión en la cabeza.
    3) El tercer anarquista sufrió un asalto extremadamente violento perpetrado por un grupo de personas y actualmente se encuentra hospitalizado en estado crítico debido a un traumatismo craneoencefálico grave.
    Como respuesta al ataque criminal iniciado por la mafia paramilitar estatal, los amigos de los anarquistas agredidos llaman a concentrarse en la Universidad Politécnica de Atenas esta noche a las 22:00.

    Información de Mpalothia traducida por Free Collective.

    ITS: Dall’Argentina Comunicato n.5

    “Hongos, algas y helechos desprenden esporas, las cuales pueden viajar por kilómetros hasta que se posicionan en un entorno viable para poderse reproducir.”
    W.

    chichimecasdeguerra

    I
    Desde el año 2011, el llamado eco-extremismo ha pasado por varias etapas, la mayoría de estas en territorio “mexicano”, durante esas etapas nos hemos enfrentado a varias problemáticas, amenazas, investigaciones, críticas, difamaciones, discusiones y rompimientos tanto con nuestros viejos andamiajes ideológicos como con nuestros iniciales modus operandi.
    En ese año nació ITS, y aunque nuestro primer atentado llevado a cabo contra un nanotecnólogo de la Universidad Politécnica del Valle de México, estaba pensado solamente en ser reivindicado con solo una firma espontanea que se difuminaría entre los demás grupos “anti-civilización” de esos años, decidimos darle seguimiento.
    Por tres años expandimos nuestros ataques a siete estados del centro y norte del país, aprendimos, afianzamos, nos criticamos, comprendimos, nos preparamos… Después, en un esfuerzo titánico nos dimos a la tarea de reunir a varios grupos afines que habían actuado con un discurso similar en años pasados sin importar diferencias, dando pie al proyecto de “Reacción Salvaje” (RS), llegado ya el momento se decidió disolverlo para que los individualistas que estuvieron formando parte de los grupúsculos comenzaran la Guerra por su cuenta, pero eso sí, siempre con la mira puesta en la civilización y el sistema tecnológico.
    De esa disolución surgió la “Secta Pagana de la Montaña”, el “Circulo Eco-extremista de Terrorismo y Sabotaje”, el “Grupúsculo Indiscriminado”, “Ouroboros Nihilista” y demás grupos que NO reivindican sus actos pero que siguen activos. Mencionados grupos han estado haciendo de las suyas desde la muerte de RS, lo cual nos llena de orgullo y nos hace ver que el eco-extremismo sigue expandiéndose en territorio “mexicano”. Continue reading →

    Ercolano: presentazione Croce Nera Anarchica.

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    MEX. Aggiornamenti su “Yorch”

    yorch1
    Il primo marzo c’è stata la prima udienza per presentare le prove davanti a un giudice di Città del Messico, riguardo l’arresto di Jorge e le modalità in cui è avvenuto.

    In questa udienza sono state presentate diverse prove che smentiscono la versione della Procura Generale della Repubblica (PGR) sul modo in cui il compagno è stato arrestato lo scorso 26 febbraio 2016.

    Jorge ha assistito all’udienza tramite videoconferenza e finalmente, in quel triste momento, i compagnx hanno potuto essere evramente sicurx che Yorch si trova recluso nel carcere di Hermosillo, nello Stato di Sonora, nel Nord della Repubblica messicana, a quasi 2000 km dal D.F. Scontato dire quanto questa sia una strategia di isolamento, ormai abituale, per rompere le reti di amicizia, compagnerismo e rendere difficile la solidarieta’

    La data limite per determinare la validità delle prove è il 6 marzo, giornata il cui sarà un fottuto PM a decidere delle sorti del nostro compagno Yorch e se e come portarlo a un processo, con la scontata dilatazione delle tempistiche per la scarcerazione.

    Il caso specifico di Jorge forma parte di un montaggio più ampio, mediatico e poliziesco, contro il movimento anarchico in generale e contro la OkupaChe in particolare.
    Pochi giorni fa un giornale locale ha pubblicato un articolo in cui si facevano nomi e cognomi di compagnx, segnalati spudoratamente e pubblicamente per un’inventata organizzazione criminale, dedita (a loro dire) allo spaccio all’interno della UNAM, l’università autonoma di Città del Messico.
    Intanto le minacce di sgombero per lo storico spazio sono ormai all’ordine del giorno. Chi ci vive ormai passa le sue giornate tra paura e attesa di uno sgombero quasi inevitabile (anche se vi confesso che non è la prima volta che lo spazio è sotto pressione, anche se ora la situazione è senza dubbio molto grave).
    Le autorità universitarie hanno già ripetutamente dichiarato la volontà di riappropriarsi dell’Auditorio CheGuevara e, negli ultimissimi giorni, sta circolando un referendum per determinare il futuro del posto

    Per sapere come appoggiare economicamente il compagno ci sono diversi contatti, tutti altrettanto utili:
    solidaridad_yorch@riseup.net
    okupache@riseup.net
    cna.mex@gmail.com

    ¡Libertà a Yorch!
    ¡No allo sgombero della OkupaChe!
    ¡Liberx Tuttx!

    Prigionieri/e | Spagna – Aggiornamenti e appello alla solidarietà internazionale con Monica e Francisco

    Fonte
    Settimana di solidarietà con Mónica Caballero e Francisco Solar

    Solidaridad
    Facciamo appello alla solidarietà con i nostri compagni Monica e Francisco nella settimana tra il 29 febbraio e il 10 marzo per informare e rendere visibile la loro situazione!

    L’8-9-10 marzo 2016 si terrà il processo contro di loro presso il Tribunale Nazionale di Madrid, dopo oltre due anni di carcerazione preventiva.

    Sono accusati di danneggiamento, cospirazione e appartenenza a gruppo criminale con finalità di terrorismo, per cui il magistrato sta chiedendo una condanna a 44 anni di carcere a testa. Il loro arresto è stato il primo in una serie di operazioni anti-terrorismo tra Catalogna, Madrid e Palencia, denominate Operazione Pandora e Operazione Piñata, con un totale di oltre 40 persone accusate di fare parte di questa presunta “organizzazione terroristica”.

    Ma di che organizzazione si tratta?
    GAC è l’acronimo di Grupos Anarquistas Coordinados (Gruppi Anarchici Coordinati), sigla utilizzata dalla polizia per costruire questa immaginaria organizzazione.

    Che cos’è il GAC?
    E’ un progetto di coordinamento a livello nazionale di gruppi anarchici, con il fine di contribuire alla creazione di un movimento anarchico forte e coeso. Coordinamento basato sui principi di solidarietà, mutuo soccorso e azione diretta.
    Il GAC ha tenuto campagne pubbliche in supporto di prigionieri/e, inoltre nel 2013 ha pubblicato un libro intitolato “Contro la Democrazia”, in cui l’analisi di diverse strutture politiche veniva accompagnata da proposte di intervento in ambito antiautoritario e di libertà individuale.

    In ogni caso, l’elemento ovvio è che in nessun caso si sia trattato di un’organizzazione terroristica, dal momento in cui nessuna delle azioni di cui sono accusati Monica e Francisco o altri indagati/e è stata rivendicata da questa sigla. La presunta organizzazione terroristica “GAC” è una mera creazione della polizia alla quale giudici e magistrati hanno dato credito, una buona occasione per cercare di screditare, criminalizzare e spazzare via delle idee e delle pratiche che storicamente hanno contribuito e continuano a contribuire alla lotta contro il potere e i suoi molteplici ingranaggi.

    […]
    Il processo contro Monica e Francisco rappresenta un precedente che rischia di colpire i conflitti di oggi e quelli futuri. Creare un’organizzazione fittizia in cui ognuno/a ha un ruolo.

    Quanto potrebbe apparire come un ridicolo insulto al buon senso, smette di esserlo nel momento in cui più e più persone vanno a riempire le galere spagnole. L’accusa di terrorismo, o in caso fallisse quella di “glorificazione del terrorismo”, servono come una sorta di bacchetta magica con cui lo Stato cerca di liberarsi di varie forme di opposizione alla sua onnipresenza e alla sua repressione.

    Facciamo appello alla solidarietà con i nostri compagni Monica e Francisco nella settimana tra il 29 febbraio e il 10 marzo per informare e rendere visibile la loro situazione!

    Per fare sentire loro che non sono soli nell’affrontare questa macchina che vorrebbe divorare la loro libertà e le loro vite!
    Libertà per Monica e Francisco!


    Maggiori info
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    Nicola e Sergio assolti nel processo per tentata istigazione a delinquere

    Fonte CNA

    perAlfredoNicola

    Bologna: nel’udienza del 1 marzo 2016 Nicola Gai e Sergio Maria Stefani sono stati assolti dall’accusa di tentata istigazione a delinquere (art. 414 cp) per una lettera di Nicola del 2014, intercettata dall’autorità carceraria, in cui Nicola faceva positivamente riferimento all’attacco avvenuto ad Atene nei confronti dell’auto del direttore del carcere.Nicola aveva scelto il rito abbreviato in questo procedimento.

    Di seguito l’avviso di questa indagine del febbraio 2014.

    Ferrara- Febbraio 2014 – E’ stato notificato a Nicola Gai l’ avviso di essere indagato dalla Procura di Bologna (a cui passano da Genova, per competenza territoriale, gli incartamenti relativi a procedimenti in corso sui compagni in AS2 a Ferrara dopo la sentenza di condanna in primo grado) per istigazione a delinquere relativamente allo scritto ”Sulla lotta anti carceraria” sottoposto alla censura dal carcere ferrarese nel giugno 2013. Nel testo Nicola citava diversi episodi di attacco a livello italiano ed internazionale come esempio di lotta contro il carcere, in particolare la Procura non ha digerito il riferimento all’ auto della direttrice del carcere maschile di Koridallos ad Atene, fatta saltare in aria da un gruppo che ha poi rivendicato l’ azione come Ccf/Fai

    (Mex) Aggiornamenti su Yorch

    Fonte

    okupa08-22

    Durante tutta l’ultima settimana di febbraio le varie compagnx dell’Auditorio CheGuevara (spazio okupato dall ’99 all’interno del campus universitario di Città del Messico) avevano ricevuto minacce, pressioni, pedinamenti, provocazioni, foto…situazione che, a dirla tutta, va avanti dall’inizio di questo percorso autogestito, da fine anni ’90.

    Solo tenendo conto di questo contesto, possiamo forse comprendere l’arresto di “Yorch” e la modalità in cui è avvenuto.
    Jorge non è il vero obbiettivo delle autorità ma viene usato il suo arresto come attacco repressivo verso un movimento acrata molto ampio, che comincia a sfuggire di mano ai burratinax del controllo totale.
    L’arresto di Yorch è solo l’ultima conseguenza di una strategia repressiva decennale; Yorch non era seguito, minacciato, provocato, torturato solo in questi ultimi giorni ma da diversi anni, ininterrottamente. E, senza voler fare le vittime o compiangerci, il suo caso è esemplare di decine di migliaia di altri in Messico e non solo.

      Il potere giustifica polizia e controllo con il discorso della criminalizzazione e della paura terrorizzante/immobilizzante, che si diffonda a macchia d’olio tra la popolazione;
      ed in questo caso USANO COME MEZZO LA DROGA!!!

    Brutalità poliziesca, corruzione, occultamento delle prove, accuse inventate, costruzioni giudiziarie quantomeno psichedeliche sono la normalità e forse Yorch ha avuto solo la sfortuna di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato. O forse no, magari Yorch era stato volutamente preso di mira, perchè molto esposto e conosciuto in “certi ambienti”.

    A Yorch hanno fabbricato un’accusa su misura, che calzava perfettamente con l’immaginario creato con anni di “informazione” e controllo mediatico delle persone attraverso i mezzi di comunicazione. Lo accusano di averlo trovato in possesso di uno zaino contenente 50 dosi di cocaina, 400g di ganja e un gran numero di pasticche ed ora per questo grave crimine (inventato ad hoc) è stato trasferito nel carcere federale di Hermosillo (nello stato di Sonora), a migliaia di Km dalla sua città, compagnx e amicx.

    Nonostante autorità (universitarie e non) parlino di Yorch come “uno di quei vandali, incappucciati, terroristi che si finanziano con la vendita di droghe”, sappiamo che è tutta una scusa.

    Non dimentichiamo gli oltre 15 anni di infamie, menzogne, provocazioni, sequestri di persona, pestaggi, arresti ed anche omicidi nei confronti dei collettivi politicizzati all’interno dell’università, ed in particolare verso il Che
    Non dimentichiamo i fatti del 3 marzo 2014 e ricordiamo che Yorch c’era anche lì, è stato picchiato, torturato, umiliato e lui non ha mai smesso di denunciare la complicità delle istituzioni universitarie in quella operazione di tipo paramilitare.

    Non dimentichiamo che i mezzi di dis-informazione stanno maneggiando questo situazione come un caso non-politico, senza però dire che durante il primo interrogatorio a Yorch sono state fatte domande precise su manifestazioni, azioni dirette, nomi di persone; neanche una domanda sulla sua presunta organizzazione criminale, sui suoi fornitori o reti di spaccio…

    se non è un caso politico questo FATE MPÒ VOI

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    Obbligo di dimora per Lucio, Francesco e Graziano

    Mettetevi sto’ pezzo, giusto per non impazzire di SILENZIO

    Ripreso da macerie @ Febbraio 24, 2016

    Ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari
    anche a Lucio, Francesco e Graziano

    come già nei giorni passati era accaduto a Mattia, Claudio e Niccolò
    COMPRESSIONE

    I giudici della Corte d’Appello hanno deciso di comminare degli obblighi di dimora nei Comuni in cui si trovavano ai domiciliari. I tre compagni possono quindi finalmente uscire di casa, dopo più di diciannove mesi passati tra carcere e domiciliari, ma non dai Comuni in cui vivono.

    Ricostruisco da CNA e InformAzione

    GRAZIANO MAZZARELLI, LUCIO ALBERTI e FRANCESCO SALA erano stati arrestati l’11 luglio 2014 per l’attacco al cantiere tav di Chiomonte del 13 dicembre 2013

    Differentemente dai primi arresti della stessa operazione, l’accusa non prevede(va) le finalità di terrorismo.

    ND. Per gli stessi fatti, nel dicembre 2013 furono incarceratx MATTIA ZANOTTI, NICCOLÒ BLASI, CHIARA ZENOBI e CLAUDIO ALBERTO, adesso in libertà. Tuttx accusatx del sabotaggio al cantiere del Tav di Chiomonte del 13/14 dicembre 2013: in quella occasione risultò incendiato un compressore (…e che compressione…) e per questo gravissimo crimine di lesa umanità furono sentenziati con l’accusa di 280 bis (la cassazione ha annullato la sentenza del tribunale della libertà {ma veramente si chiama cosi…un tribunale?} per quanto riguarda le finalità di terrorismo).

    Negli ultimi giorni invece sono finiti gli arresti domiciliari per alcuni dei compagni condannati nel primo processo per il  medesimo attacco al cantiere TAV.

    Mattia, Claudio e Niccolò sono finalmente liberi e senza restrizioni.

    Resta ancora ai domiciliari Chiara che si trova in una situazione un pò diversa dai suoi tre compagni. Alcuni mesi fa è infatti stata colpita dalla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora, che è ancora in stand-by e diventerebbe attiva solo qualora Chiara uscisse dagli arresti domiciliari. Contro questa misura di prevenzione è stato fatto ricorso e si è da poco svolta l’udienza d’appello che nei prossimi giorni stabilirà se revocare, modificare o confermare la “sua” Sorveglianza Speciale.

    LIBERE TUTTE, LIBERX TUTTX

    NON GUERRA TRA POSIZIONI

    MA GUERRA AI PADRONX