Ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari
anche a Lucio, Francesco e Graziano
come già nei giorni passati era accaduto a Mattia, Claudio e Niccolò
I giudici della Corte d’Appello hanno deciso di comminare degli obblighi di dimora nei Comuni in cui si trovavano ai domiciliari. I tre compagni possono quindi finalmente uscire di casa, dopo più di diciannove mesi passati tra carcere e domiciliari, ma non dai Comuni in cui vivono.
GRAZIANO MAZZARELLI, LUCIO ALBERTI e FRANCESCO SALA erano stati arrestati l’11 luglio 2014 per l’attacco al cantiere tav di Chiomonte del 13 dicembre 2013
Differentemente dai primi arresti della stessa operazione, l’accusa non prevede(va) le finalità di terrorismo.
ND. Per gli stessi fatti, nel dicembre 2013 furono incarceratx MATTIA ZANOTTI, NICCOLÒ BLASI, CHIARA ZENOBI e CLAUDIO ALBERTO, adesso in libertà. Tuttx accusatx del sabotaggio al cantiere del Tav di Chiomonte del 13/14 dicembre 2013: in quella occasione risultò incendiato un compressore (…e che compressione…) e per questo gravissimo crimine di lesa umanità furono sentenziati con l’accusa di 280 bis (la cassazione ha annullato la sentenza del tribunale della libertà {ma veramente si chiama cosi…un tribunale?} per quanto riguarda le finalità di terrorismo).
Negli ultimi giorni invece sono finiti gli arresti domiciliari per alcuni dei compagni condannati nel primo processo per il medesimo attacco al cantiere TAV.
Mattia, Claudio e Niccolò sono finalmente liberi e senza restrizioni.
Resta ancora ai domiciliari Chiara che si trova in una situazione un pò diversa dai suoi tre compagni. Alcuni mesi fa è infatti stata colpita dalla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora, che è ancora in stand-by e diventerebbe attiva solo qualora Chiara uscisse dagli arresti domiciliari. Contro questa misura di prevenzione è stato fatto ricorso e si è da poco svolta l’udienza d’appello che nei prossimi giorni stabilirà se revocare, modificare o confermare la “sua” Sorveglianza Speciale.
LIBERE TUTTE, LIBERX TUTTX
NON GUERRA TRA POSIZIONI
MA GUERRA AI PADRONX
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It’s time to live and it’s time to die! It’s time to live and it’s time to die! It’s time to live and it’s time to die! It’s time to live: REVOLUTION ACTION!
What we gonna go for? What we gonna go for? What we gonna go for? REVOLUTION ACTION! What we gonna go for? What we gonna go for? What we gonna go for? REVOLUTION ACTION!Continue reading →
L’ultimo ITAliano che ha saputo affrontare faccia a faccia l’esistente
COLPENDO NEL SEGNO UNO DEI SUOI TENTACOLI
53min, DVCAM, Italy 2009
COLPO AL CUORE. Morte non accidentale di un monarca è un documentario storico diverso dal solito. Le interviste e le analisi che attraversano il film hanno due differenti direzioni. La prima è ripercorrere la vita di Gaetano Bresci e il regicidio di Umberto I, con la chiara volontà di raccontare il personaggio, praticamente dimenticato dai libri di storia, ed analizzare un contesto difficile che l’Italia ha vissuto come quello dell’epoca umbertina. L’altra è l’analisi politica del gesto: la volontà di riscatto, l’azione individuale al di là della propaganda del fatto, l’impossibilità di restare inermi di fronte a delle atroci ingiustizie. Un gesto contestualizzabile anche ai giorni nostri, al di là dei sovrani e dei potenti. Un gesto vivo in chiunque abbia, come Bresci, la forza rivoluzionaria di dire basta ed abbattere il simbolo…
Parole di Gaetano Bresci subito dopo l’arresto: « Ho attentato al Capo dello Stato perché è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d’assedio emanati per decreto reale. E dopo avvenute le altre repressioni del ‘98 ancora più numerose e più barbare, sempre in seguito agli stati d’assedio emanati con decreto reale. »