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ARIMANE

Angra Mainyu

“Ahreman” in alfabeto pehlevico, tradizionalmente scritto capovolto
Nello zoroastrismo, Angra Mainyu[1] (in avestico: 𐬀𐬢𐬭𐬀⸱𐬨𐬀𐬌𐬥𐬌𐬌𐬎, Aŋra Mainiiu, in pahlavico Ahreman e Arimane, in fārsì Ahriman) è il nome dello spirito malvagio guida di una schiera di demòni indicati come daēva.
È una entità spirituale malvagia e distruttrice, l’avversario di Spenta Mainyu, lo spirito santo del bene che guida degli angeli indicati come Ameša Spenta.
Indice
• 1 Origine
• 2 Nella cultura occidentale moderna
◦ 2.1 Rudolf Steiner
• 3 Nella cultura di massa
Origine
L’origine di Angra Mainyu è dibattuta dagli studiosi. Alcuni lo intendono come una creatura spirituale celeste del dio unico creatore Ahura Mazdā e a lui successivamente ribellatasi per libera scelta.
«La teologia di Zarathustra non è ‘dualista’ in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un ‘anti-dio’; l’opposizione si esplicita, all’origine tra i due Spiriti. D’altra parte è più volte sottintesa l’unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo (Y., 43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male.»
(Mircea Eliade. Zarathustra e la religione iranica, in: Storia delle credenze e delle idee religiose vol. I. Milano, Rizzoli, 2006, pag. 331 e 337)
«Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito Gershevitch, basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro libera scelta»
(Jacques Duchesne-Guillemin. L’Iran antico e Zoroastro in Storia delle religioni (a cura di Henri-Charles Puech), vol. 2. Bari, Laterza, 1977, pag. 146)
Altri studiosi lo intendono invece come un essere originario contrapposto fin dall’inizio dei tempi al Dio unico Ahura Mazdā[2].

«Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione tendenzialmente monoteistica. […] In realtà l’insegnamento gathico dev’essere propriamente definito dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un “monoteismo dualistico” in cui il potere divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata.»
(Gherardo Gnoli. Le religioni dell’antico Iran e Zoroastro in Giovanni Filoramo (a cura di) Storia delle religioni vol. 1 Le Religioni antiche. Bari, Laterza, 1994, pag. 400)
Studiosi[3] ritengono che la figura di Angra Mainyu sia equivalente alla figura di Satana; nell’antica religione Mazdeista infatti, Angra Mainyu era l’angelo caduto che scelse liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, divenendo un’entità malvagia e distruttrice, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con sé (chiamati Daeva) e contrapposti al Dio unico (chiamato Mazda) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (spiriti santi il cui capo è Spenta Mainyu e gli altri 6 sono chiamati Ameša Spenta), e nello stesso identico modo nella successiva religione ebraica Satana era l’angelo caduto, divenendo un’entità malvagia, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con se (chiamati Demoni) e contrapposti al Dio unico (chiamato Yhwh) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (con Michele alla guida di altri 6) evidenziando il fin troppo ovvio spunto che la popolazione ebraica aveva tratto nel periodo dopo il ritorno dall’esilio in Babilonia (VI secolo a.C.).
Le forze malvagie possono essere maschili o femminili. I seguaci del demone femminile Drud (“menzogna”, “inganno”) erano detti drugwan. Lo spirito maligno della cupidigia e dell’ira Aēshma (“devastatore”) è divenuto, nel libro biblico di Tobia (3, 8) il diavolo Asmodeo che uccide i sette mariti di Sara nella prima notte di nozze, fino a quando Tobia non lo caccia via con l’aiuto dell’arcangelo Raffaele.[4]
Nella cultura occidentale moderna
Voltaire lo cita nel Dizionario filosofico alla voce “Bene (Tutto è bene)”.[5]. Giacomo Leopardi, nell’inno Ad Arimane (abbozzo del 1833), lo definisce «Re delle cose autor del mondo, arcana malvagità, sommo potere e somma intelligenza, eterno dator dei mali e reggitor del moto».
Rudolf Steiner
Rudolf Steiner attribuirà ad Arimane una natura malvagia da identificare con quella mefistofelica o satanica, distinguendolo così da Lucifero.[6] Egli ne parla nel suo trattato esoterico sulla scienza occulta a proposito dell’era post-atlantica:
«L’uomo, invece di vedere il mondo nel suo vero aspetto, scorgeva delle immagini illusorie e dei fantasmi, e non era esposto soltanto all’influsso luciferico, ma anche all’influsso di questi altri esseri, ai quali abbiamo già più sopra accennato, e alla guida dei quali può essere dato il nome di Arimane, perché così fu chiamato più tardi dalla civiltà persiana: Mefistofele è la stessa entità.»
(Rudolf Steiner, La scienza occulta nelle sue linee generali, pag. 115, trad. di E. De Renzis ed E. Battaglini, Bari, Laterza, 1947)
Secondo Steiner, mentre Lucifero opera occultando nell’uomo le sue facoltà spirituali interiori che gli consentirebbero di prendere coscienza delle proprie essenze animiche, Arimane agisce sulle sue percezioni esteriori nascondendogli le forze spirituali responsabili dei fenomeni naturali di cui l’uomo in origine aveva chiara cognizione.[7]
Una forza malefica ancora più antica di Arimane è infine quella degli Asura, che comincerebbe a far sentire i suoi influssi solo a partire dall’epoca attuale e sempre più in avvenire.[8]
Nella cultura di massa

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• Angra Mainyu compare nella visual novel giapponese Fate/stay night, nel suo seguito Fate/hollow ataraxia e nella light novel prequel Fate/Zero. In tale universo narrativo egli ricopre un ruolo chiave in diverse vicende: evocato dalla famiglia Einzbern come servant di classe avenger durante la terza guerra del Santo Graal, verrà successivamente sconfitto perché rivelatosi troppo debole. Assimilato dal Graal, ne prenderà il controllo corrompendolo: tale avvenimento sarà un evento cardine sulla quale gireranno intorno le cronache delle guerre successive.[9]
• Ahriman è anche l’antagonista principale di Prince of Persia.

TEMPO DI ARIMANE

Nell’anno 1916 Rudolf Steiner disse che all’inizio del 21° secolo il male si sarebbe manifestato in una forma di cui al momento – cioè allora – non era ancora possibile parlare.
Questo fatto accadde nel 1916!
Per noi questo evento è direttamente alle porte, la maggior parte di noi lo sperimenterà!
E tutto questo è anche il motivo per cui Manu desidera incarnarsi nel prossimo secolo.
Egli vuole scatenare un poderoso movimento popolare che costruirà un contrappeso all’oscura civiltà materialistica che si sta formando.
Entro brevissimo tempo, così immagino, egli raccoglierà attorno a sé numerosi uomini pervasi da una profonda inquietudine per la civiltà ad orientamento materialistico che domina il mondo.
Ed egli collaborerà con un gruppo più piccolo di uomini che fanno parte della “corrente della conoscenza”, con lo scopo di aiutare gli uomini sulla Terra a riconoscere le intenzioni di Arimane.
Senza la conoscenza della scienza dello spirito ciò non sarà possibile!
Egli invierà nel mondo numerosi gruppi di persone per destare gli uomini dal sonno arimanico.
L’inizio di ciò lo vediamo già oggi; c’è un disagio profondo in un gran numero di uomini che non hanno niente a che fare con l’Antroposofia e che dentro di sé manifestano la sensazione ”la civiltà contemporanea si rivolge esclusivamente alla mia testa!”
Ho sovente sentito dire da persone giovani: “Siamo diventati apparecchi registratori”, “i nostri cervelli sono diventati cervelli elettronici” e “siamo soltanto capaci di riprodurre ciò che ci è stato insegnato senza pensare in modo individuale”.
Eppure un essere umano ha anche un cuore, dei sentimenti, o no?
Non lasciamo che la nostra gioventù cammini in un deserto.
Il trucco di Arimane consiste nel fatto che cominciamo il più presto possibile allo sviluppo dell’intelletto nella scuola, preferibilmente già prima del quarto anno di vita.
Ciò ha due conseguenze: da un lato un grandissimo numero di esseri umani viene distrutto anticipando lo sviluppo intellettuale; dall’altro lato si forma un grande bacino di disagio spirituale.
Questo bacino prima o poi romperà la diga dell’intellettualismo cercando con grande potenza di trovare uno sbocco.
Quando arriverà quel momento dovranno esistere ed essere pronti gruppi di persone che siano in grado di afferrare queste anime che hanno perso ogni sicurezza e che siano capaci di proteggerle dalle mani di Lucifero.
Perché è ciò che accadrà: una volta rotti i soffocanti vincoli di Arimane, ci si precipiterà nel caldo abbraccio di Lucifero.
Di fronte a questo futuro, all’interno del movimento antroposofico, dobbiamo imparare a lavorare assieme nei gruppi.
Non ha importanza di quale gruppo si tratti: se gruppi di studio, comunità di vita, gruppi di lavoro.
Mandare avanti insieme in modo umano una scuola, gestire un’azienda agricola, dirigere un’impresa…
Dobbiamo essere preparati per le cose che verranno.
Suppongo che il punto massimo della lotta sarà raggiunto tra il 2020 e il 2040.
Allora si spalancheranno abissi di demoni.
Al confronto, il nazionalsocialismo e il bolscevismo impallidiranno.
Milioni di persone vi periranno.
Ma saranno anche milioni ad opporvisi!
E come tutte le volte precedenti, sarà presente Manu per dare il suo aiuto, così come indubbiamente fu presente nel passato nella grande battaglia in Messico.
La chiamata sarà rivolta a molti, e molti, per la loro libera volontà, si affiancheranno a Manu.

Zeist novembre 1992

L’influenza di Arimane nei nostri tempi
Pubblicato il 24 novembre 2014 da usciredallorrore
Provo qui a proporre alcune riflessioni su un argomento di enorme vastità. Come ha ben spiegato Rudolf Steiner, i secoli che stiamo vivendo rappresentano un periodo storico in cui la presenza dell’entità chiamata Arimane è massima qui sulla nostra Terra. Addirittura Steiner dice che Arimane si incarnerà in un corpo umano, proprio agli inizi del III millennio, ovvero negli anni che stiamo vivendo. La sua presenza fisica qui su questa Terra è possibile solo attraverso un’adeguata preparazione del terreno, ed è per questo che già da diversi secoli la sua influenza è diventata preponderante nei destini del’umanità.
Di chi si tratta? Arimane è un’entità che nella storia è stata definita anche con altri nomi, i più famosi dei quali, almeno qui in occidente, sono Mefistofele e Satana. Il nome Arimane deriva dalla tradizione Persiana, in cui rappresentava l’oscurità in contrapposizione ad Ahura Mazda, dio delle Luce. Più che l’oscurità, tuttavia, credo sia più corretto dire che Arimane rappresenti la Materia, in contrapposizione con lo Spirito.
Sembra che le entità che maggiormente influenzano i destini umani siano principalmente tre: Arimane, Lucifero e il Cristo. Queste tre entità rispecchiano le principali parti costitutive dell’essere umano: corpo, anima e spirito. Arimane è legato al corpo, alla materia. Lucifero, il portatore di luce, è il dio del nostro Ego, e si lega alla nostra anima. Cristo è la luce eterna, lo spirito. Steiner dice che prima dell’incarnazione del Cristo ci fu una incarnazione di Lucifero, il quale diede la sua impronta estetica e sensuale a tutto il mondo greco-romano. Ora, invece, i tempi sono segnati da Arimane. Da cose ce ne accorgiamo?
Dobbiamo anzitutto capire in che senso Arimane rappresenta la Materia, per poterci così fare un’idea di quali siano gli inganni e le opportunità che questa entità porta nei destini degli esseri umani. Il tratto caratteristico di entità come Arimane è la tendenza a voler far credere all’uomo di essere loro stesse l’unico vero Dio, l’entità principale, l’origine e la causa prima di tutto l’universo. Così, queste entità cercano di orientare la naturale ricerca della verità dell’essere umano verso una direzione a loro propizia. Arimane quindi, da buon dio della Materia, ha da secoli instillato nell’essere umano una visione materialistica dell’universo e, di conseguenza, ha orientato in quella direzione le risposte dell’essere umano alle domande fondamentali.
Prendiamo, per esempio, una di queste domande fondamentali: da dove arriva la vita? Come è nata? Ricordo che nel mio percorso scolastico mi sono imbattuto più volte in questa questione, e ogni volta il professore cercava di rendere credibile la teoria di moda in quel momento: incontro casuale di materia nel brodo primordiale, caduta di un meteorite portatore di vita (proveniente da dove, poi, non si sa), e così via. In verità era la domanda stessa ad essere mal posta, perchè presupponeva una errata ipotesi di base: la vita nasce dalla materia. Questa visione delle cose, in cui il principio di tutto è la materia e poi viene tutto il resto, è considerata assolutamente normale ai giorni nostri, ma in realtà rappresenta un chiaro segno dell’influenza di Arimane nel nostro pensiero. Se noi usiamo anche solo un po’ di sana logica, infatti, ci rendiamo conto dell’assurdità di tale ipotesi. Quando costruiamo un computer, per esempio, abbiamo già prima sviluppato l’energia per farlo funzionare, e le idee per renderlo utile, e non ci illudiamo che il computer fisico da noi costruito trovi da solo l’elettricità per funzionare, e sviluppi da solo il sistema operativo e i vari software applicativi, il tutto partendo solo da materia inanimata. Sarebbe assurdo, no? E perchè allora gli scienziati considerano normale cercare nella materia l’origine della vita?
Anche sul “come” funzione la vita, come per esempio nel tentativo di comprensione delle malattie, si cerca da secoli una risposta di tipo materialistico. Per la mentalità odierna dell’uomo medio è assolutamente normale mettere all’origine di tutto la materia, e quindi anche le malattie non possono che essere causate da cattiva alimentazione, inquinamento, batteri e virus, genetica (intesa ovviamente solo come trasmissione di materiale genetico). Che le malattie possano avere un’origine diversa dalla materia, e una spiegazione più sensata e profonda, è considerata un’eresia da rogo, come ben sanno Hamer, Steiner, e altri coraggiosi uomini che sono andati contro corrente.
A ben vedere, tutto il cosiddetto sapere odierno è stato inquinato dal dogma di base che recita: la Materia è l’origine di tutto. E l’influenza di Arimane, mascherandosi da scienza oggettiva, da ricercatrice disincantata della verità, ha al contrario nel tempo preso i connotati di una vera e propria fede, di una nuova religione. Se noi infatti osserviamo l’evoluzione nel tempo che hanno avuto i templi, i luoghi di culto, ci rendiamo conto di quanto la spiegazione storica data da Steiner sia sensata. Nell’epoca Greco-Romana dominavano i famosi templi dedicati alle varie divinità, tutte sensuali, e i templi stessi erano luoghi in cui le geometrie divine, l’armonia e la bellezza estetica erano le caratteristiche principali. Meravigliose statue, glorificazione dell’armonia e della bellezza dell’uomo, risplendevano ovunque. L’ego dell’uomo era al suo massimo splendore. Il mondo dominato da Lucifero, tuttavia, era troppo legato all’esperienza terrena, tanto che le anime tendevano a restare nella terrenità, e quindi dopo la morte erano condannate a vivere nel non bellissimo “regno delle ombre”. Un aiuto divino venne poi dal Cristo, che indicò la via per risvegliare lo Spirito. La sua influenza ha fatto nascere, in quel tempo, una miriade di correnti spirituali, che hanno avuto maggiore o minore durata nel tempo. Chi sopravvisse fu la Chiesa, e da quel momento i luoghi di culto non furono più templi, ma cattedrali, in cui non veniva celebrata la bellezza del creato, ma la maestosità dello spirito del Cristo (lasciamo qui un attimo perdere la brutta deriva che prese poi nel tempo la dottrina cattolica, perchè l’argomento meriterebbe una trattazione approfondita).
Anche tutto ciò, tuttavia, doveva passare. A un certo punto si smise di costruire imponenti cattedrali, e si cominciò a costruire qualcos’altro. Non più centri della fede, ma centri del “sapere”: scuole, università, biblioteche, centri di ricerca. Ma in cosa consiste veramente questo sapere? Si tratta della verità, o di qualcos’altro? Come abbiamo visto, l’ipotesi fatta del “primato della materia” ha reso impossibile una risposta corretta alle domande fondamentali. Per questo i materialisti, i seguaci di Arimane, che rappresentano praticamente la totalità dell’attuale schiera di accademici, si contraddicono e si rendono oggettivamente ridicoli quando cercano di dare una risposta alle domande fondamentali. La loro posizione non è attaccata unicamente per via dell’ipnosi di massa che Arimane ha effettuato nei secoli, e in particolar modo nell’ultimo secolo grazie al controllo su formidabili mass-media come la radio la televisione ed infine la rete internet. In pratica, quei pochi in grado di contestare gli accademici, in genere non lo fanno perchè subito si trovano attaccati dalla maggioranza dell’umanità, indottrinata dalle scuole e ipnotizzata dalle televisioni. Le università sono i luoghi di culto di oggi, della religione di Arimane, e contestare il materialismo degli accademici ha oggi in pratica le stesse conseguenze avute nel passato dai famosi “eretici” nei confronti della dottrina cattolica: persecuzione, esclusione dalla società, e spesso morte.
Presentato così, però, sembra che Arimane abbia soltanto caratteristiche negative, il che non è vero. La conoscenza della materia, la fisica e la chimica, la tavola periodica degli elementi, sono anch’essi frutto dell’influenza di Arimane, così come lo è lo sviluppo tecnologico straordinario che abbiamo avuto negli ultimi secoli. Quando si tratta di conoscere e sfruttare la materia inanimata, Arimane dà indubbiamente il suo importantissimo contributo.  Quando invece vuole mettersi al primo posto anche in tutto ciò che riguarda la vita, allora perde il suo contatto con la verità, e costringe i suoi seguaci ad infilarsi in quel labirinto di menzogne che è ben noto a chi conosce il mondo. E’ questa la principale tentazione di Arimane, ma rappresenta anche la maggior possibilità di evoluzione dell’essere umano. Se saremo capaci, in questi tempi difficili, di mettere ogni cosa al suo posto e di operare il discernimento, allora acquisiremo importanti qualità nella nostra anima e nel nostro spirito. Altrimenti, sarà un’occasione mancata.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma mi fermo qui per non rendere troppo pesante l’articolo. Come sempre ogni intervento in grado di ampliare e approfondire l’argomento sarà benvenuto.

La potenza di Arimane e l’oscuramento spirituale dopo la morte
La saggezza degli iniziati fluiva per vie occulte nei poeti, negli artisti, nei pensatori; i segreti degli iniziati si ritrovavano sotto forma di concetti, nei sistemi ideologici della concezione cosmica dei filosofi greci. I grandi maestri indiani, i compagni di Zaratustra e i seguaci di Ermete avevano istruito dei discepoli e questi e i loro discendenti fondarono a loro volta dei santuari d’iniziazione, in cui rivisse l’antica sapienza sotto nuova forma e dove i discepoli venivano preparati a raggiungere quello stato di coscienza, che permetteva loro di spingere lo sguardo fin dentro ai mondi spirituali.
La vita che gli uomini dell’epoca post-atlantica (quindi anche gli uomini di oggi), conducono tra nascita e morte, esercita la sua influenza anche sullo stato incorporeo che segue la morte, quindi quanto più l’uomo volge il proprio interesse alle cose materiali, tanto più grande diviene la possibilità per Arimane, di insediarsi nell’anima di questo e conservarvi il proprio dominio anche dopo la morte del corpo fisico.
Presso i popoli dell’antica India, tale pericolo era minimo, poiché durante la vita terrestre essi sentivano il mondo fisico-sensibile come un’illusione. Il pericolo diveniva più forte per i popoli paleo-persiani, invece maggiormente attratti dal mondo fisico, se la parola ispirata di Zaratustra non avesse però rivelato loro, che dietro alla materialità vi è il mondo spirituale.
La potenza di Arimane durante la vita terrena, agisce nell’uomo in modo da fargli considerare la vita fisico-sensibile come la sola esistente, chiudendogli in tal modo il passaggio alla visione del mondo spirituale. Nel mondo spirituale, questa potenza conduce l’uomo all’isolamento completo e alla concentrazione della propria attenzione soltanto su sé stesso. Gli uomini che si trovano al momento della morte in potere di Arimane rinascono come egoisti.
La Scienza dello Spirito attualmente può descrivere quale sia la vita che si svolge fra la morte e una nuova nascita, quando l’influsso arimanico sia stato fino ad un certo grado superato. In questa condizione di esistenza, ogni individuo sperimenta in grado diverso, a seconda della propria vittoria durante la vita fisica, sull’influsso arimanico. In questo modo l’uomo si avvicina sempre più, a ciò che egli può divenire nel mondo spirituale e tuttavia altre influenze ancora, possono ritardare l’uomo in questo suo progresso. Presso il popolo egiziano, Ermete ebbe cura che gli uomini si preparassero durante la vita terrena alla comunione con lo Spirito di luce, tuttavia presso quel popolo, lo sguardo spirituale poteva a mala pena penetrare al di là del velo fisico-sensibile e la percezione del mondo della luce, diveniva di conseguenza molto incerta.
Il punto massimo di oscuramento del mondo spirituale dopo la morte, si verificò però per quelle anime che si erano incarnate in uomini appartenenti alla civiltà greco-latina. I greci sentivano la vita che segue la morte, come un’esistenza di ombre e questa tendenza si accentuava ancora di più presso quei popoli asiatici, i quali, invece di venerare gli archetipi spirituali, ne adoravano soltanto le immagini sensibili. È evidente che la missione degli uomini del periodo post-atlantico, che consisteva nella valorizzazione del mondo fisico sensibile, dovesse avere come conseguenza l’allontanamento dal mondo spirituale.
Sezione: La Scienza Occulta
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Articoli nella sezione: La Scienza Occulta
La Scienza Occulta
Gli articoli che seguono sono stati tutti tratti da un unico libro: “La Scienza Occulta” di Rudolf Steiner.
Al fine quindi di una buona comprensione, si consiglia la lettura sequenziale dei suddetti, in modo da mantenere inalterata la struttura logica e narrativa del libro, così come venne creata e voluta dall’autore stesso.
Gli articoli riportano quindi oltre ai titoli, che in parte sono quelli originali definiti da Steiner, anche una numerazione che aiuti il lettore a non smarrirne l’ordine cronologico.

Carattere della Scienza Occulta
L’antica denominazione di “Scienza occulta”, che viene adoperata per il contenuto di questo libro, è una denominazione che produce presso uomini diversi le più svariate impressioni. Per molti, essa ha qualcosa di ripugnante, oppure provoca irrisione e un sorriso di compatimento e forse anche il disprezzo. Costoro ritengono che una concezione che assuma quel nome, non possa fondarsi che sopra un vacuo fantasticare e che dietro una tale “presunta” scienza non si nasconda altro che la tendenza a rinnovare ogni sorta di superstizione.
Per altri, invece, quel nome rappresenta qualche cosa da cui si sentono attratti, cioè un intimo, profondo anelito di conoscenza o una raffinata curiosità dell’anima. Fra questi due tipi di opinioni diametralmente opposte, esiste poi tutta una serie di atteggiamenti intermedi. Per alcuni la definizione di “scienza occulta” ha un suono magico, che sembra soddisfare una fatale smania di conoscenza di qualcosa di “sconosciuto” e misterioso, anzi di confuso, che non è possibile apprendere per via naturale. E’ loro convincimento che, oltre a ciò che del mondo può essere conosciuto, debba esistere dell’altro, che si sottrae alla conoscenza.
Le considerazioni che seguono sono rivolte a quei lettori, i quali non si lasciano turbare nella loro imparzialità di giudizio, dal fatto che, per ragioni diverse, un nome risveglia dei preconcetti. Il senso da noi attribuito alla parola “occulto” potrà venire rettamente inteso, tenendo presente ciò che Goethe intendeva esprimere, quando accennava ai “manifesti misteri” dei fenomeni del mondo. Ciò che di tali fenomeni rimane “occulto”, non manifesto, ove li si consideri soltanto mediante i sensi e l’intelletto ad essi legato, viene qui considerato oggetto di una conoscenza soprasensibile.
Per cui chi voglia considerare come “scienza” soltanto ciò che si manifesta ai sensi e all’intelletto che li serve, non potrà evidentemente riconoscere alla “scienza occulta”alcun carattere scientifico. Egli dovrebbe peraltro ammettere di ripudiare tale “scienza occulta” solo sulla base di una sentenza arbitraria, basata esclusivamente su un proprio personale sentimento o convincimento.
Per capire questo, basterebbe riflettere sull’origine e sul significato della scienza nella vita degli uomini. Tale origine la si trova infatti nell’attività dell’anima umana, che si manifesta nello sforzo conoscitivo. Occorre cioè concentrare l’attenzione, sul comportamento dell’anima, in quanto acquista scienza. Mentre invece, se ci si abitua a mettere in moto tale attività soltanto quando si tratti di oggetti accessibili al sensi, è facile acquistare l’opinione che l’essenziale sia la percezione sensoriale. E si trascura di rilevare che, così procedendo, un certo atteggiamento dell’anima umana, è stato per l’appunto applicato solamente alle manifestazioni sensibili, senza prendere in considerazione l’attività scientifica in sé stessa.
In questo senso, si parla qui piuttosto di una conoscenza “scientifica” di fenomeni non sensibili. L’autore perciò, non intende per “scienza occulta” una scienza che sia “nascosta”, bensì una scienza che abbia per oggetto ciò che nei fenomeni è “occulto”, ma questa scienza non deve rimanere segreta per nessuno che ne ricerchi, per le vie adeguate, le conoscenze.

Costituzione dell’uomo
La conoscenza soprasensibile, poggia sul riconoscimento di quel “mistero manifesto” che consiste nell’entità stessa dell’uomo. Ai sensi e all’intelletto, è accessibile solo una parte di ciò che la conoscenza soprasensibile riconosce come ente umano completo. Questa parte è il corpo fisico, per illuminare il concetto del quale, occorre rivolgere anzitutto l’attenzione al fenomeno, che si presenta come il grande enigma della vita e cioè la morte.
Per tal modo si accenna a fatti, la cui spiegazione completa è possibile solo mediante la conoscenza soprasensibile. Il corpo fisico rappresenta nel mondo manifesto, ciò in cui l’uomo è simile al mondo minerale ed è proprio il processo della morte, a mettere in evidenza quella parte dell’entità umana, che è della stessa natura del mondo minerale.
Nel cadavere dell’uomo, sono cioè attive le stesse sostanze e le stesse forze presenti anche nel regno minerale, anche se l’attività di tali forze è posta durante la vita dell’uomo, al servizio di qualche cosa di più elevato. Queste forze agiscono solo quando interviene la morte; allora entrano in gioco in conformità alla loro natura, come dissolvitrici della forma del corpo fisico.
Bisogna così distinguere nell’uomo, nettamente l’elemento manifesto dall’elemento occulto, poiché durante la vita, l’elemento occulto deve condurre una lotta continua contro le sostanze e le forze del mondo della mineralità, entro il corpo fisico. Se questa lotta cessa, si manifesta l’attività minerale.
Questo è il punto in cui entra in campo, la scienza del soprasensibile, cercando di determinare cosa conduca quella lotta e ciò rappresenta l’aspetto, che rimane celato all’osservazione dei sensi e accessibile solo all’osservazione soprasensibile. Come l’uomo arrivi a vedere “l’invisibile” sarà detto altrove: qui descriveremo solamente ciò che risulta all’osservazione soprasensibile. Infatti l’indicazione della strada per arrivare alla visione superiore, può riuscir utile all’uomo solo quando egli si sia familiarizzato attraverso una semplice narrazione, con ciò che viene rivelato dall’indagine soprasensibile. In questo campo, infatti, si può comprendere anche ciò che ancora non si può osservare: anzi la giusta strada che porta alla visione, è proprio quella che parte dalla comprensione.
Se quell’elemento nascosto, che nel corpo fisico lotta senza tregua contro la decomposizione, si può osservare solo per mezzo della visione superiore, nei suoi effetti è tuttavia chiaramente evidente. Ciò che durante la vita, impedisce questa dissoluzione del corpo fisico, lo si può osservare nell’ente umano come un elemento costitutivo a sé stante.
Possiamo chiamare “corpo eterico” o “corpo vitale” questo elemento indipendente. Naturalmente la parola “etere” viene usata qui in un senso diverso rispetto a quello che gli dà la fisica odierna. Qui la parola etere, deve essere applicata a ciò che è prettamente accessibile alla visione superiore e si rivela all’osservazione dei sensi solo nei suoi effetti, cioè, dando una determinata forma o figura alle sostanze e alle forze minerali presenti nel corpo fisico.
Anche la parola “corpo” non deve essere fraintesa, infatti il “corpo eterico” non è niente di corporeo, per quanto tenue ci si possa immaginare un corpo. L’evoluzione dello spirito umano, ha fatto sì che nella nostra epoca, il parlare di un simile elemento costitutivo dell’essere umano debba considerarsi come anti-scientifico. La concezione materialistica è giunta a vedere nel corpo vivente, solo una riunione di sostanze e di forze fisiche, le quali si trovano anche nei cosiddetti corpi inanimati o minerali; solo che nel corpo umano la combinazione sarebbe più complessa.

Sonno e Morte
Non si può penetrare la natura della coscienza di veglia dell’uomo, senza studiare lo stato in cui vive l’uomo durante il sonno, e analogamente, non si può affrontare l’enigma della vita senza studiare la morte. In un uomo, che non senta in alcun modo uno stimolo alla conoscenza soprasensibile, può nascere una certa diffidenza verso questa, anzitutto per la maniera in cui essa considera il sonno e la morte.
Non è perciò inconcepibile, che qualcuno dica che l’uomo esiste per la vita attiva e produttiva e che dal dedicarsi ad essa dipende la sua utilità; mentre lo sprofondarsi nella meditazione, non può condurre ad altro che a vuote fantasticherie, proprie di persone alle quali faccia difetto la forza e la gioia di vivere. Questo modo di pensare ha in sé una piccola parte di verità, ma solo nel caso in cui il voler indagare e il dedicarsi a ciò che si nasconde sotto il visibile e dietro alla morte, conduca ad un indebolimento e ad un allontanamento dalla vita reale.
Bisogna anche ammettere, che ciò che in passato e ancora oggi circola in giro per il mondo, sotto il nome di scienza occulta, ha avuto ed ha spesso un’impronta malsana e ostile alla vita. Tuttavia, assolutamente niente di malsano può scaturire ovviamente dalla vera conoscenza soprasensibile, anzi la verità è piuttosto che l’uomo non può fare a meno di ciò che gli viene offerto dal soprasensibile.
La vita continua nel sonno e le forze che lavorano o creano durante la veglia, prendono vigore e ristoro da ciò che il sonno dà loro. Altrettanto avviene di ciò che l’uomo può osservare nel mondo manifesto. I confini del mondo, sono più vasti del campo di questa osservazione e quel che l’uomo riconosce nel visibile, deve essere completato e fecondato, per mezzo di ciò che egli può apprendere circa i mondi invisibili.
Un uomo che non rinnovi continuamente con il sonno, il vigore delle forze esaurite, giunge alla distruzione della propria vita, nello stesso modo il mancato riconoscimento dell’invisibile, conduce alla desolazione. Non vi può essere perciò una reale conoscenza del mondo visibile, senza che lo sguardo penetri continuamente nell’invisibile. Ogni conoscenza del visibile, deve rituffarsi nell’invisibile per potersi sviluppare, quindi questo atteggiamento lungi dall’indebolire la vita, invece la rinforza.
Quando l’uomo dorme, la connessione fra i suoi elementi costitutivi, quale è stata descritta in precedenza, cambia, e mentre il corpo fisico e il corpo eterico rimangono in essere, il corpo astrale e l’Io conducono vita a se. Appunto perché nel sonno il corpo eterico rimane connesso con il corpo fisico, le attività vitali possono continuare; ciò che invece rimane sospeso, sono le rappresentazioni, il dolore e il piacere, la gioia ecc, la facoltà di estrinsecare una volontà cosciente e altre facoltà simili dell’esistenza, cioè tutte le proprietà del corpo astrale.
Questo significa che il corpo astrale, nella fase di sonno dell’uomo, esiste ma in un altro stato. Affinché l’Io umano e il corpo astrale abbiano anche una percezione cosciente, è necessario che il corpo astrale sia congiunto con il corpo fisico e con il corpo eterico ed è precisamente quel che avviene nella veglia. Durante il sonno invece, il corpo astrale assume una forma d’esistenza diversa da quella che possiede normalmente ed è compito della conoscenza soprasensibile considerare quest’altra sua forma d’esistenza.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: Introduzione
L’essere umano è costituito di quattro elementi: il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale e il veicolo dell’Io, il quale elabora gli altri tre principi, trasformandoli. Per effetto di tale trasformazione, si costituiscono ad un primo gradino di evoluzione: l’anima senziente, l’anima razionale e l’anima cosciente e su di un gradino superiore dell’esistenza umana: il Sé Spirituale, lo Spirito Vitale e l’Uomo-Spirito.
Questi elementi della natura umana, si trovano in molteplici e svariatissimi rapporti con l’intero universo e la loro evoluzione è quindi anche strettamente connessa, con quella dell’universo stesso. Studiando dunque l’evoluzione dell’universo, lo sguardo riesce a penetrare anche nei misteri più profondi dell’entità umana. È evidente infatti, che la vita umana sia legata nei modi più vari con quanto la circonda e con l’ambiente in cui si esplica.
Anche la scienza sensibile ammette che esista un rapporto fra l’evoluzione dell’uomo e quella della Terra, mentre la Scienza dello Spirito rintraccia tale rapporto, servendosi della percezione acuita dagli organi spirituali e segue il divenire dell’uomo dal passato ad oggi, avendo la certezza che l’intimo essere spirituale dell’uomo, abbia attraversato tutta una serie di esistenze terrestri per potere arrivare allo stato attuale di evoluzione.
La ricerca occulta giunge in tal modo ad indagare un’epoca remotissima, in cui per la prima volta questo essere umano interiore, si è presentato in una vita esteriore materiale. A quell’epoca, l’Io trova, al proprio apparire sulla Terra, uno stato in cui i tre corpi: il fisico, l’eterico e l’astrale si sono già sviluppati ed hanno anche raggiunto un determinato rapporto fra di loro.
Fu durante questa prima incarnazione terrestre, che l’Io cominciò a svolgere la propria attività in questi tre corpi, portando poi con sé i frutti di questo lavoro nella vita successiva. L’Io unendosi ad essi, da quel momento in poi partecipa alla loro stessa evoluzione, mentre fino a quel momento questi tre corpi avevano raggiunto, quel certo grado di sviluppo autonomamente, senza l’Io umano.
La Scienza dello Spirito, indagando ancora di più nel passato, vuole rispondere ai seguenti quesiti: Come sono giunti questi tre corpi a quel gradino di evoluzione, per cui hanno potuto accogliere in sé un Io?
Questo Io come è ha avuto principio, come è nato e come ha acquistato la capacità di esercitare la propria azione entro i corpi stessi?
La risposta a tali domande è possibile soltanto se si segue il divenire del pianeta Terra, dal punto di vista della Scienza dello Spirito e arrivando così con tale indagine, ad un inizio, un principio del pianeta terrestre. Bisogna però considerare, che alla Scienza dello Spirito non importa tanto considerare i procedimenti fisici dell’evoluzione terrestre, quanto le cause spirituali che risiedono dietro a tutto ciò che è materiale.
L’indagatore educato alla percezione spirituale, scorge questi processi spirituali dietro a tutti gli eventi del mondo fisico sensibile. Per lui, tutte le trasformazioni materiali del pianeta terrestre, altro non sono, che manifestazioni di forze spirituali, che risiedono dietro a tutto ciò che è materiale. Indagando sempre più nel passato della Terra, l’osservazione spirituale arriva a testimoniare il momento in cui l’elemento materiale si è sviluppato dall’elemento spirituale, che fino ad allora era l’unico esistente, giungendo così a percepire, come l’elemento spirituale si sia in certo qual modo, in parte condensato in materia.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: Saturno
Se ci si vuol fare un’idea approssimativa, delle condizioni prevalenti durante l’evoluzione di Saturno, bisogna tenere presente, che a quel tempo le cose e gli esseri che appartengono attualmente alla Terra e costituiscono i regni animale, vegetale e minerale, ancora non esistevano. Gli esseri di questi tre regni si formarono soltanto più tardi, mentre esisteva allora soltanto il corpo fisico dell’uomo.
Alla Terra, attualmente, appartengono non soltanto gli esseri dei suddetti regni e l’uomo, bensì anche altri esseri, che agiscono a livello spirituale, i quali erano presenti anche durante l’evoluzione di Saturno e che determinarono grazie alla loro attività, l’evoluzione dell’uomo. Se si dirigono gli organi di percezione spirituale, verso la metà di quel periodo dell’evoluzione di Saturno, si palesa una condizione che consiste, per la massima parte, soltanto di “calore” (termine con cui non si intende propriamente il concetto odierno di calore). Non vi si trova nulla di gassoso, liquido e tanto meno solido, tutti questi stati si costituiranno infatti soltanto più tardi, nelle seguenti incarnazioni planetarie.
Supponiamo ora che un essere umano, fornito degli attuali organi sensori, potesse avvicinarsi a Saturno, (l’esempio viene ovviamente citato soltanto a scopo di illustrazione) ciò che egli percepirebbe sarebbe solamente una condizione di calore. Egli non vi troverebbe una uguale distribuzione di questo calore, ma sentirebbe piuttosto un alternarsi di parti più calde e di parti più fredde; percepirebbe alcune determinate linee di calore radiante, le quali verrebbero a costituire delle forme irregolari. Si troverebbe dinnanzi un’entità cosmica, in sé organizzata e costituita di solo calore.
All’uomo di oggi riesce difficile rappresentarsi un corpo composto di solo calore, poiché egli non è abituato a considerare il calore come un fenomeno per sé esistente, bensì come una qualità percettibile. Perciò a colui, specialmente, che ha adottato le idee della fisica attuale, parlare di calore nel senso sopra detto sembrerà totalmente assurdo.
È necessario però a questo punto, ammettere l’esistenza della percezione occulta, se si vuol seguire l’indagatore spirituale in questo campo. Ad esso il fatto appare infatti in maniera diversa, per lui è soltanto una sostanza ancor più sottile di un gas, egli parla di corpi di calore, così come parla di corpi formati da gas o vapore.
Nel mondo fisico, il calore si manifesta come uno stato dei corpi solidi, liquidi e gassosi, il quale però, non è che l’aspetto esteriore del calore o l’effetto di esso. La fisica non parla cioè dell’intima natura del calore. Bisogna perciò per capire, cercare di rappresentarsi l’esperienza interiore che si ha, quando si prova la percezione del calore. Solo questa esperienza interiore, è in grado di dare un’idea approssimativa di ciò che era Saturno durante quel periodo della sua evoluzione.
In un corpo cosmico con tali caratteristiche, non esistono condizioni adatte per gli esseri animali, vegetali e minerali dell’epoca presente. Le entità, che avevano su Saturno il loro campo di azione, si trovavano infatti su di un gradino di evoluzione totalmente diverso, da quello degli esseri terrestri attuali fisicamente percettibili. Essi non avevano un corpo fisico, come quello che l’uomo possiede oggi. Bisogna perciò ben guardarsi dal pensare all’attuale corporeità fisica dell’uomo, quando si parla in questo contesto di “corpo fisico”.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Solare
Il secondo dei grandi periodi di evoluzione, che è stato denominato il “periodo solare“, vede l’entità umana salire ad un grado di coscienza superiore a quello raggiunto su Saturno. E’ uno stato, che si potrebbe paragonare a quello in cui si trova oggi l’uomo durante il sonno profondo senza sogni o anche a quel grado inferiore di coscienza, che possiede il mondo vegetale attuale. Per la scienza occulta, nel mondo tutto è cosciente, non esistendo l’incoscienza, ma solo gradi differenti di coscienza.
Ciò che permette all’essere umano di evolvere durante il periodo solare e raggiungere uno stato di coscienza più alto, è l’incorporazione del corpo eterico o vitale. Ma prima che ciò possa accadere, occorre che una ripetizione delle condizioni saturnie si verifichi. Dal “sonno cosmico” si desta ciò che prima era Saturno, ripresentandosi quale nuovo corpo cosmico, come Sole. Intanto le condizioni dell’evoluzione sono mutate e le entità spirituali, di cui abbiamo descritto l’attività su Saturno, sono progredite anch’esse verso nuove condizioni.
Costituitosi il nuovo Sole, il germe umano vi appare, tale e quale era divenuto su Saturno e l’epoca solare incomincia quindi con una ripetizione di quanto si era svolto su Saturno, ma adattandosi alle condizioni mutate della vita solare. A questo punto, gli “Spiriti della Saggezza” iniziano a far fluire il corpo eterico o vitale nel corpo fisico dell’uomo.
Il grado più avanzato che l’uomo raggiunge sul Sole, può dunque essere descritto sinteticamente dicendo, che il corpo fisico, formatosi allo stato di germe su Saturno, viene innalzato ad un secondo gradino di perfezionamento, divenendo il veicolo di un corpo eterico, che percorre invece il suo primo livello di evoluzione.
Nell’ulteriore corso della vita solare, è necessario che diverse entità spirituali agiscano sul germe umano, in modo simile a quanto era successo durante il periodo saturnio. Quando inizia ad affluire il corpo vitale per opera degli “Spiriti della Saggezza”, succede che il globo solare, fino ad allora oscuro, incomincia a risplendere e contemporaneamente compare la vita. Ciò che si è dovuto descrivere per Saturno come una parvenza di vita, diventa ora vita reale e a questo punto, un’importante modificazione si verifica nel germe umano, il quale va separandosi in due parti.
Abbiamo dunque un essere umano composto di due parti o principi: una parte è il corpo fisico elaborato da un corpo vitale, l’altra è semplicemente un corpo vitale. Questa scissione avviene nel corso di un periodo di riposo della vita solare, durante una “notte cosmica” che tuttavia è assai più breve di quella già descritta, che separa l’evoluzione saturnia da quella solare.
Terminato questo periodo di riposo, gli “Spiriti della Saggezza” continuano il loro lavoro, mentre anche gli “Spiriti del Movimento” iniziano ad agire sui germi umani, facendo fluire il loro proprio corpo astrale nel corpo vitale dell’essere umano. Con questa azione, il corpo umano acquista la capacità di eseguire determinati movimenti al proprio interno, paragonabili all’attuale circolazione del succo linfatico in una pianta.
Il corpo planetario di Saturno consisteva allora interamente di sostanza-calore. Durante l’epoca solare, esso si va gradualmente condensando in uno stato simile a quello gassoso o al vapore, che la scienza occulta suole chiamare “aria“. Dentro a questa sostanza-calore, si muovono tenui forme dotate però di movimenti regolari, grazie alle forze date loro dal corpo vitale, ma che non si possono assolutamente definire organismi solidi. Esse rappresentano il corpo fisico dell’essere umano e sono completamente interpenetrate di calore e come rinchiuse entro un involucro di calore.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Lunare
Dopo un intervallo di riposo, ciò che prima era esistito come Sole risorge nuovamente dal “sonno cosmico”, come “Luna” (la quale non va naturalmente confusa ,con quella parte di essa, che è la luna attuale). Vi sono ora due fatti da notare riguardo al nuovo essere planetario. Prima di tutto, ciò che si era distaccato durante il periodo solare, formando il “nuovo Saturno”, si trova ora contenuto nel nuovo corpo planetario. Esso si è infatti ricongiunto con il Sole, durante il periodo di riposo e tutto ciò che esisteva nel Saturno originario, riappare inizialmente nel nuovo organismo cosmico.
In secondo luogo, i corpi vitali degli esseri umani, che si erano formati sul Sole, sono stati assorbiti durante la sosta di riposo, da ciò che costituisce l’involucro spirituale del pianeta. In questo momento, perciò essi non appaiono come uniti ai corrispondenti corpi fisici umani, i quali contengono tuttavia, tutto ciò che in loro, era stato elaborato su Saturno e sul Sole.
In questa fase, questi corpi fisici non potrebbero accogliere dei veicoli vitali, poichè questi hanno attraversato durante il periodo di riposo un’evoluzione, con cui non si trovano ancora in armonia. Così al principio dell’evoluzione lunare, per conseguire questo adattamento, si verifica anzitutto un’altra ricapitolazione degli eventi di Saturno.
La parte fisica dell’essere umano, percorre nuovamente gli stadi dell’evoluzione saturnia, ma in condizioni molto diverse, fino al raggiungimento dello stesso stadio che l’entità umana presentava sul Sole, cioè una parvenza di vita. Si verifica allora un periodo di riposo, trascorso il quale ricomincia ad affluire nell’entità umana, il corpo vitale, che trova il corpo fisico ormai maturo per riceverlo.
Questa immissione del corpo vitale avviene in fasi successive. A questo punto, l’entità umana si è sufficientemente adattata alle condizioni nuove della Luna, perché gli Spiriti del Movimento – i quali durante il periodo di riposo fra Sole e Luna, si sono evoluti ulteriormente – possano riversare nell‘uomo, traendolo dalla propria essenza, anche un corpo astrale.
Trascorso un certo tempo, l’entità umana, ora dotata di corpo astrale, acquista le prime qualità animiche. I processi, che si svolgono in essa, incominciano ad essere seguiti da sensazioni di piacere e dispiacere che si alternano continuamente. Quando poi intervengono gli Spiriti della Forma, questi sentimenti mutevoli si trasformano, in modo che sorga nella natura umana, ciò che si potrebbe considerare, come il primo indizio del desiderio e della passione.
L’essere umano, ora tende verso la ripetizione di quei processi che gli hanno recato piacere, cercando invece di evitare ciò per cui sente antipatia o repulsione. Il desiderio, che ha ancora un carattere istintivo manca di profondità e d’indipendenza e soprattutto deve ancora essere diretto dagli Spiriti della Forma.
Affluendo l’elemento astrale, durante l’evoluzione lunare, la parte fisica raggiunge uno stato, che può paragonarsi a quello di un liquido dei nostri giorni e a cui la scienza occulta da il nome di “acqua“. Il corpo fisico umano, assume gradatamente una forma composta di tre specie di sostanze materiali, di cui quella più densa è costituita appunto da un “corpo di acqua”, attraverso il quale scorrono correnti di aria, il tutto interpenetrato dall’azione del calore.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Terrestre
Alla fine dell’evoluzione lunare, tutte le forze e le entità che vi hanno preso parte, entrano in una forma di esistenza più spirituale, che si trova ad un livello totalmente differente rispetto al periodo precedente ed anche al successivo periodo terrestre. All’osservazione chiaroveggente, la vita sembrerebbe come scomparsa, ma dopo un certo intervallo di tempo, la si vede ricomparire dal grembo dell’universo.
Così alla fine di questo periodo, le entità, che avevano preso parte ai processi evolutivi su Saturno, Sole e Luna, si ripresentano con facoltà nuove. Esse, per virtù delle loro passate azioni, hanno acquistato la capacità di fare evolvere l’uomo, in modo che egli possa sviluppare nel successivo periodo terrestre, un genere di coscienza più elevata, rispetto alla coscienza immaginativa di cui dispone durante il periodo lunare.
Occorre però per conseguire tale scopo, che l’uomo sia prima preparato a ricevere ciò che gli verrà dato. Durante i periodi di Saturno, del Sole e della Luna egli ha incorporato i tre elementi costitutivi del suo essere: il corpo fisico, il corpo vitale e il corpo astrale. Ma questi elementi, a questo stadio, hanno ricevuto soltanto le capacità e le forze di cui abbisognavano, per vivere con una coscienza immaginativa, mentre mancano ancora gli organi, per mezzo dei quali, essi possano percepire gli oggetti sensibili esteriori, come si addice appunto al gradino di evoluzione terrestre  .
Per sviluppare tali potenzialità, l’uomo deve essere prima preparato attraverso tre stadi preliminari. Durante il primo, il corpo fisico progredisce al punto di potersi trasformare, per divenire la sede adatta per una coscienza oggettiva. In questo periodo, che può essere considerato come una ricapitolazione del periodo saturnio, ad un grado però più elevato, le entità superiori operano, proprio come allora, soltanto sul corpo fisico. Esse stesse, dovranno però prima attraversare una nuova fase evolutiva, per poter passare ad una forma di esistenza più elevata.
Dopo un periodo di sosta cosmica, avviene anche una specie di ripetizione dell’evoluzione solare, ad un gradino superiore, il cui scopo è la maturazione appunto del corpo vitale. E dopo un nuovo periodo di sosta, un processo simile si svolge per il corpo astrale, per mezzo di una ricapitolazione dell’evoluzione lunare.
Alla fine di questi tre stadi, tutte le entità e le forze si sono nuovamente spiritualizzate, ascendendo ai mondi superiori, ossia a quel mondo, in cui l’uomo attuale dimora fra la morte e una nuova nascita, denominato Mondo degli Spiriti. Esse discendono poi gradatamente di nuovo nei mondi più bassi, prima dell’inizio dell’evoluzione fisica della Terra, così che le loro manifestazioni inferiori si possano scorgere nel mondo astrale o animico.
Tutto ciò che esiste dell’uomo durante quest’epoca, ha infatti ancora forma astrale, ovvero l’uomo possiede un corpo fisico, un corpo vitale e un corpo astrale, ma tanto il corpo fisico quanto il corpo vitale, non esistono in forma fisica o eterica, ma solo in forma astrale. Ciò che dà la caratteristica al corpo fisico non è infatti la forma fisica, ma il fatto, che sebbene abbia forma astrale, ubbidisca a leggi fisiche; è cioè un essere in forma animica, sottoposto all’imperio di leggi fisiche. E lo stesso si può dire riguardo al corpo vitale.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: l’Era Post-Atlantica
Occorre distinguere un primo periodo terrestre post-atlantico, in cui domina la “cultura indiana”, un secondo periodo post-atlantico, in cui predomina la “cultura paleo-persiana” e un terzo in cui si sviluppa la “cultura egizio-caldaica”. Quando qui si parla degli “antichi indiani”, non s’intende alludere naturalmente all’attuale popolo generalmente chiamato con quel nome. Durante lo sviluppo della seconda e della terza epoca post-atlantica, anche questa antica “cultura indiana” di cui qui si parla, sviluppa una seconda e terza epoca. Ed è appunto a questa terza epoca, che ci si riferisce quando si parla ordinariamente dell’antica India. Per ciò che riguarda invece la prima epoca indiana, non esistono documenti esteriori.
Un tratto caratteristico di questa cultura, condusse più tardi alla divisione degli uomini in caste. Gli abitanti dell’India sono infatti i discendenti di quegli Atlanti che appartenevano alle diverse categorie di uomini: di Saturno, di Giove, di Marte, ecc. Per mezzo degl’insegnamenti occulti, gli uomini compresero che l’anima non s’incarnava in una determinata casta per caso, ma perché essa stessa determinava il proprio destino e fu appunto questa reminescenza a determinare successivamente la divisione in caste, tipica della società indiana. Le idee errate sulla reincarnazione si diffusero, purtroppo, largamente fra i popoli, dopo lo sprofondamento di Atlantide e gli uomini andarono sempre più confondendo le idee vere con quelle errate.
Gli atlantici, durante il sonno, penetravano nell’ambiente del mondo spirituale, i loro discendenti invece avevano anch’essi delle esperienze nel mondo spirituale, ma in uno stato anormale intermedio fra sonno e veglia, durante il quale risorgevano in loro delle immagini del tempo antico, in cui i loro antenati avevano vissuto. Essi si credevano così le reincarnazioni di quei medesimi uomini e di conseguenza si diffusero in tutto l’ambiente terrestre, delle idee sulla reincarnazione in perfetta antitesi con la giusta dottrina degli iniziati.
Dopo la catastrofe atlantica, in seguito alle continue migrazioni, da occidente verso oriente, si stabilì nelle regioni dell’Asia occidentale, una collettività umana, i cui discendenti sono conosciuti nella storia sotto il nome di popolo persiano. Essa costituì il secondo grande periodo di cultura post-atlantica, che fece seguito al periodo della cultura indiana. I popoli di questo secondo periodo, ebbero un compito diverso rispetto al precedente popolo indiano e di conseguenza le loro disposizioni, le loro aspirazioni, non furono più rivolte soltanto verso il mondo soprasensibile.
Essi si dimostrarono specialmente adatti al mondo fisico-sensibile, imparando ad amare la terra e ad apprezzare ciò che se ne può trarre. Per essi non esisteva il pericolo che l’aspirazione verso il soprasensibile li distogliesse dalla materialità fisica; esisteva piuttosto il pericolo opposto e cioè che la tendenza verso quest’ultima, facesse perdere loro del tutto, il contatto con il mondo soprasensibile. Anche i santuari degli oracoli, che dall’antica Atlantide erano stati trasferiti in quella regione, portavano questa impronta e di conseguenza le forze che l’uomo poteva acquistare per mezzo delle esperienze nel mondo soprasensibile, venivano coltivate ora nei santuari, in modo da sottomettere i fenomeni della natura ,agli interessi personali dell’uomo.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: la conoscenza del Graal
Non è possibile conoscere l’evoluzione presente e futura del mondo e dell’umanità, se non si comprende prima questa evoluzione nel suo passato. Difatti, ciò che si rivela alla visione dell’investigatore occulto, quando osserva i fatti nascosti nel passato, contiene al contempo tutto ciò che egli può sapere del presente ed anche del futuro. Ciò che si presenta attualmente all’uomo, contiene in certo qual modo i fatti verificatisi durante gli stadi di Luna, Sole e Saturno.
Non tutto però quello che è provenuto ad esempio dalla Luna e si è poi sviluppato sulla Terra è percettibile per la coscienza fisico-sensibile. Una parte di ciò che da questa Luna si è poi sviluppato sulla Terra, si rivela soltanto ad un determinato gradino della coscienza chiaroveggente, che abbia raggiunto la conoscenza dei mondi soprasensibili. Si riconosce allora come il nostro mondo terrestre sia unito al mondo soprasensibile, il quale contiene quella parte dell’esistenza lunare non condensatasi fino al punto di divenire percettibile ai sensi fisici e la contiene anzitutto quale essa è attualmente e non come era all’epoca dell’antichissima evoluzione lunare.
La coscienza chiaroveggente, quando approfondisce tale visione, si accorge di percepire due immagini diverse. Una di queste, presenta la forma che la Terra aveva durante la sua evoluzione lunare; l’altra immagine si palesa invece in modo, che si riconosca come essa contenga una forma ancora in stato embrionale, la quale cioè soltanto nell’avvenire diventerà reale. La Scienza dello Spirito chiama questa forma avvenire, lo stato di Giove. Questo stato, osservato in modo chiaroveggente, ci palesa come alcuni dati processi dovranno svolgersi nell’avvenire, perché nella parte soprasensibile del mondo terrestre derivata dalla Luna, esistono esseri e cose, che assumeranno speciali forme, quando determinati eventi si saranno verificati nel mondo fisico-sensibile.
Nello stato di Giove, vi sarà dunque qualche cosa di già predeterminato dall’evoluzione lunare, che conterrà però anche alcunché di nuovo e che attraverso gli eventi terrestri penetrerà per la prima volta nel complesso dell’evoluzione. Le entità e i fatti osservati in questo campo, non hanno carattere d’immagini sensibili, consistono soltanto di impressioni puramente spirituali di suono, di luce e di calore e possono essere percepite soltanto dalla coscienza chiaroveggente.
Si può dire, che queste entità abbiano un “corpo” di tipo immateriale, che si palesa come un insieme di ricordi condensati, che esse portano nel proprio essere animico. Si può distinguere nel loro essere ciò che esse sperimentano ora, da ciò che hanno sperimentato nel passato e che ricordano. Quest’ultima parte è contenuta in esse come un elemento corporeo e ne sono coscienti come l’uomo è cosciente del proprio corpo.
Ad un gradino dell’evoluzione chiaroveggente più elevato di quello ora descritto, necessario per la conoscenza della Luna e di Giove, divengono percettibili esseri e cose soprasensibili che sono le forme perfezionate di ciò che già esisteva durante lo stato solare. Anche l’immagine di questo mondo, si presenta scissa in due parti, una delle quali conduce alla conoscenza della condizione solare del passato, mentre l’altra presenta una forma avvenire della Terra, chiamata lo stato di Venere, che seguirà quello di Giove.

Alcune particolarità della scienza dello spirito
Il corpo eterico dell’uomo:
Quando gli elementi costitutivi superiori dell’uomo, vengono osservati a mezzo della percezione soprasensibile, tale percezione non è mai del tutto simile a quella dei sensi esteriori. Allorché l’uomo tocca un oggetto e ne riceve una sensazione di calore, occorre infatti distinguere tra ciò che proviene dall’oggetto, che fluisce in certo qual modo da esso e invece ciò che la persona sperimenta nell’anima.
L’esperienza animica interiore della sensazione del calore è alquanto diversa dal calore che fluisce dall’oggetto. Immaginiamoci quest’esperienza animica senza l’oggetto esteriore: rappresentiamoci cioè l’esperienza di una sensazione di calore nell’anima, che non sia provocata da nessun oggetto esteriore fisico. Il discepolo della scienza spirituale, sperimenta percezioni interiori di tal natura non determinate da causa fisica; la sua percezione interiore non è immaginaria, ma è prodotta da una entità animico-spirituale di un mondo esteriore soprasensibile. Lo stesso si può dire per la percezione del colore nel mondo soprasensibile, ma occorre distinguere anche in questo caso, tra il colore associato all’oggetto esteriore e l’interiore sensazione determinata dal colore nell’anima.
Quando si tratta di un oggetto fisico-sensibile, si presenterà prima l’impressione esteriore e successivamente l’esperienza interiore del colore; tuttavia nella vera chiaroveggenza dell’uomo della nostra epoca, deve accadere proprio il contrario: si produce prima un’esperienza interiore incerta, come un semplice ricordo del colore e poi a mano a mano, l’impressione dell’immagine si fa più viva.
Dalla maggiore o minore evoluzione chiaroveggente dell’uomo, dipende la maggiore o minore vivacità dell’immagine prodotta da una siffatta percezione animico-spirituale, che può rimanere completamente incerta come un’oscura rappresentazione o può esercitare un’azione intensa, cioè come un vero oggetto esteriore. Se la forza di volontà del veggente, è sviluppata al punto di permettergli quando un essere umano gli sta dinanzi, di distogliere la propria attenzione da ciò che il suo occhio fisico vede, egli è allora in grado di percepire con la coscienza soprasensibile lo spazio occupato dal corpo fisico di quell’uomo.
Occorre, naturalmente, un grande sforzo di volontà per distogliere l’attenzione da qualcosa che ci sta dinanzi, in modo che l’impressione fisica ne risulti totalmente spenta e ciò si consegue per mezzo degli esercizi che conducono alla conoscenza soprasensibile. Il chiaroveggente allora può ricevere, anzitutto, l’impressione generale del corpo eterico della persona che sta osservando e nella propria anima vede sorgere la medesima sensazione interiore, che viene suscitata dalla vista del colore di un fiore di pesco.
Il chiaroveggente può percepire poi anche i singoli organi e le varie correnti del corpo eterico. Si può proseguire la descrizione del corpo eterico, citando le esperienze dell’anima che corrispondono alle sensazioni di calore, alle impressioni di suono, ecc. Allo stesso modo, è possibile descrivere il corpo astrale e gli altri elementi costitutivi dell’entità umana.

Angra Mainyu

“Ahreman” in alfabeto pehlevico, tradizionalmente scritto capovolto
Nello zoroastrismo, Angra Mainyu[1] (in avestico: 𐬀𐬢𐬭𐬀⸱𐬨𐬀𐬌𐬥𐬌𐬌𐬎, Aŋra Mainiiu, in pahlavico Ahreman e Arimane, in fārsì Ahriman) è il nome dello spirito malvagio guida di una schiera di demòni indicati come daēva.
È una entità spirituale malvagia e distruttrice, l’avversario di Spenta Mainyu, lo spirito santo del bene che guida degli angeli indicati come Ameša Spenta.
Indice
• 1 Origine
• 2 Nella cultura occidentale moderna
◦ 2.1 Rudolf Steiner
• 3 Nella cultura di massa
Origine
L’origine di Angra Mainyu è dibattuta dagli studiosi. Alcuni lo intendono come una creatura spirituale celeste del dio unico creatore Ahura Mazdā e a lui successivamente ribellatasi per libera scelta.
«La teologia di Zarathustra non è ‘dualista’ in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un ‘anti-dio’; l’opposizione si esplicita, all’origine tra i due Spiriti. D’altra parte è più volte sottintesa l’unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo (Y., 43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male.»
(Mircea Eliade. Zarathustra e la religione iranica, in: Storia delle credenze e delle idee religiose vol. I. Milano, Rizzoli, 2006, pag. 331 e 337)
«Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito Gershevitch, basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro libera scelta»
(Jacques Duchesne-Guillemin. L’Iran antico e Zoroastro in Storia delle religioni (a cura di Henri-Charles Puech), vol. 2. Bari, Laterza, 1977, pag. 146)
Altri studiosi lo intendono invece come un essere originario contrapposto fin dall’inizio dei tempi al Dio unico Ahura Mazdā[2].

«Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione tendenzialmente monoteistica. […] In realtà l’insegnamento gathico dev’essere propriamente definito dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un “monoteismo dualistico” in cui il potere divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata.»
(Gherardo Gnoli. Le religioni dell’antico Iran e Zoroastro in Giovanni Filoramo (a cura di) Storia delle religioni vol. 1 Le Religioni antiche. Bari, Laterza, 1994, pag. 400)
Studiosi[3] ritengono che la figura di Angra Mainyu sia equivalente alla figura di Satana; nell’antica religione Mazdeista infatti, Angra Mainyu era l’angelo caduto che scelse liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, divenendo un’entità malvagia e distruttrice, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con sé (chiamati Daeva) e contrapposti al Dio unico (chiamato Mazda) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (spiriti santi il cui capo è Spenta Mainyu e gli altri 6 sono chiamati Ameša Spenta), e nello stesso identico modo nella successiva religione ebraica Satana era l’angelo caduto, divenendo un’entità malvagia, guida di una schiera di angeli malvagi che si trascina con se (chiamati Demoni) e contrapposti al Dio unico (chiamato Yhwh) che viene assistito dai suoi 7 angeli del bene (con Michele alla guida di altri 6) evidenziando il fin troppo ovvio spunto che la popolazione ebraica aveva tratto nel periodo dopo il ritorno dall’esilio in Babilonia (VI secolo a.C.).
Le forze malvagie possono essere maschili o femminili. I seguaci del demone femminile Drud (“menzogna”, “inganno”) erano detti drugwan. Lo spirito maligno della cupidigia e dell’ira Aēshma (“devastatore”) è divenuto, nel libro biblico di Tobia (3, 8) il diavolo Asmodeo che uccide i sette mariti di Sara nella prima notte di nozze, fino a quando Tobia non lo caccia via con l’aiuto dell’arcangelo Raffaele.[4]
Nella cultura occidentale moderna
Voltaire lo cita nel Dizionario filosofico alla voce “Bene (Tutto è bene)”.[5]. Giacomo Leopardi, nell’inno Ad Arimane (abbozzo del 1833), lo definisce «Re delle cose autor del mondo, arcana malvagità, sommo potere e somma intelligenza, eterno dator dei mali e reggitor del moto».
Rudolf Steiner
Rudolf Steiner attribuirà ad Arimane una natura malvagia da identificare con quella mefistofelica o satanica, distinguendolo così da Lucifero.[6] Egli ne parla nel suo trattato esoterico sulla scienza occulta a proposito dell’era post-atlantica:
«L’uomo, invece di vedere il mondo nel suo vero aspetto, scorgeva delle immagini illusorie e dei fantasmi, e non era esposto soltanto all’influsso luciferico, ma anche all’influsso di questi altri esseri, ai quali abbiamo già più sopra accennato, e alla guida dei quali può essere dato il nome di Arimane, perché così fu chiamato più tardi dalla civiltà persiana: Mefistofele è la stessa entità.»
(Rudolf Steiner, La scienza occulta nelle sue linee generali, pag. 115, trad. di E. De Renzis ed E. Battaglini, Bari, Laterza, 1947)
Secondo Steiner, mentre Lucifero opera occultando nell’uomo le sue facoltà spirituali interiori che gli consentirebbero di prendere coscienza delle proprie essenze animiche, Arimane agisce sulle sue percezioni esteriori nascondendogli le forze spirituali responsabili dei fenomeni naturali di cui l’uomo in origine aveva chiara cognizione.[7]
Una forza malefica ancora più antica di Arimane è infine quella degli Asura, che comincerebbe a far sentire i suoi influssi solo a partire dall’epoca attuale e sempre più in avvenire.[8]
Nella cultura di massa

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• Angra Mainyu compare nella visual novel giapponese Fate/stay night, nel suo seguito Fate/hollow ataraxia e nella light novel prequel Fate/Zero. In tale universo narrativo egli ricopre un ruolo chiave in diverse vicende: evocato dalla famiglia Einzbern come servant di classe avenger durante la terza guerra del Santo Graal, verrà successivamente sconfitto perché rivelatosi troppo debole. Assimilato dal Graal, ne prenderà il controllo corrompendolo: tale avvenimento sarà un evento cardine sulla quale gireranno intorno le cronache delle guerre successive.[9]
• Ahriman è anche l’antagonista principale di Prince of Persia.

TEMPO DI ARIMANE

Nell’anno 1916 Rudolf Steiner disse che all’inizio del 21° secolo il male si sarebbe manifestato in una forma di cui al momento – cioè allora – non era ancora possibile parlare.
Questo fatto accadde nel 1916!
Per noi questo evento è direttamente alle porte, la maggior parte di noi lo sperimenterà!
E tutto questo è anche il motivo per cui Manu desidera incarnarsi nel prossimo secolo.
Egli vuole scatenare un poderoso movimento popolare che costruirà un contrappeso all’oscura civiltà materialistica che si sta formando.
Entro brevissimo tempo, così immagino, egli raccoglierà attorno a sé numerosi uomini pervasi da una profonda inquietudine per la civiltà ad orientamento materialistico che domina il mondo.
Ed egli collaborerà con un gruppo più piccolo di uomini che fanno parte della “corrente della conoscenza”, con lo scopo di aiutare gli uomini sulla Terra a riconoscere le intenzioni di Arimane.
Senza la conoscenza della scienza dello spirito ciò non sarà possibile!
Egli invierà nel mondo numerosi gruppi di persone per destare gli uomini dal sonno arimanico.
L’inizio di ciò lo vediamo già oggi; c’è un disagio profondo in un gran numero di uomini che non hanno niente a che fare con l’Antroposofia e che dentro di sé manifestano la sensazione ”la civiltà contemporanea si rivolge esclusivamente alla mia testa!”
Ho sovente sentito dire da persone giovani: “Siamo diventati apparecchi registratori”, “i nostri cervelli sono diventati cervelli elettronici” e “siamo soltanto capaci di riprodurre ciò che ci è stato insegnato senza pensare in modo individuale”.
Eppure un essere umano ha anche un cuore, dei sentimenti, o no?
Non lasciamo che la nostra gioventù cammini in un deserto.
Il trucco di Arimane consiste nel fatto che cominciamo il più presto possibile allo sviluppo dell’intelletto nella scuola, preferibilmente già prima del quarto anno di vita.
Ciò ha due conseguenze: da un lato un grandissimo numero di esseri umani viene distrutto anticipando lo sviluppo intellettuale; dall’altro lato si forma un grande bacino di disagio spirituale.
Questo bacino prima o poi romperà la diga dell’intellettualismo cercando con grande potenza di trovare uno sbocco.
Quando arriverà quel momento dovranno esistere ed essere pronti gruppi di persone che siano in grado di afferrare queste anime che hanno perso ogni sicurezza e che siano capaci di proteggerle dalle mani di Lucifero.
Perché è ciò che accadrà: una volta rotti i soffocanti vincoli di Arimane, ci si precipiterà nel caldo abbraccio di Lucifero.
Di fronte a questo futuro, all’interno del movimento antroposofico, dobbiamo imparare a lavorare assieme nei gruppi.
Non ha importanza di quale gruppo si tratti: se gruppi di studio, comunità di vita, gruppi di lavoro.
Mandare avanti insieme in modo umano una scuola, gestire un’azienda agricola, dirigere un’impresa…
Dobbiamo essere preparati per le cose che verranno.
Suppongo che il punto massimo della lotta sarà raggiunto tra il 2020 e il 2040.
Allora si spalancheranno abissi di demoni.
Al confronto, il nazionalsocialismo e il bolscevismo impallidiranno.
Milioni di persone vi periranno.
Ma saranno anche milioni ad opporvisi!
E come tutte le volte precedenti, sarà presente Manu per dare il suo aiuto, così come indubbiamente fu presente nel passato nella grande battaglia in Messico.
La chiamata sarà rivolta a molti, e molti, per la loro libera volontà, si affiancheranno a Manu.

Zeist novembre 1992

L’influenza di Arimane nei nostri tempi
Pubblicato il 24 novembre 2014 da usciredallorrore
Provo qui a proporre alcune riflessioni su un argomento di enorme vastità. Come ha ben spiegato Rudolf Steiner, i secoli che stiamo vivendo rappresentano un periodo storico in cui la presenza dell’entità chiamata Arimane è massima qui sulla nostra Terra. Addirittura Steiner dice che Arimane si incarnerà in un corpo umano, proprio agli inizi del III millennio, ovvero negli anni che stiamo vivendo. La sua presenza fisica qui su questa Terra è possibile solo attraverso un’adeguata preparazione del terreno, ed è per questo che già da diversi secoli la sua influenza è diventata preponderante nei destini del’umanità.
Di chi si tratta? Arimane è un’entità che nella storia è stata definita anche con altri nomi, i più famosi dei quali, almeno qui in occidente, sono Mefistofele e Satana. Il nome Arimane deriva dalla tradizione Persiana, in cui rappresentava l’oscurità in contrapposizione ad Ahura Mazda, dio delle Luce. Più che l’oscurità, tuttavia, credo sia più corretto dire che Arimane rappresenti la Materia, in contrapposizione con lo Spirito.
Sembra che le entità che maggiormente influenzano i destini umani siano principalmente tre: Arimane, Lucifero e il Cristo. Queste tre entità rispecchiano le principali parti costitutive dell’essere umano: corpo, anima e spirito. Arimane è legato al corpo, alla materia. Lucifero, il portatore di luce, è il dio del nostro Ego, e si lega alla nostra anima. Cristo è la luce eterna, lo spirito. Steiner dice che prima dell’incarnazione del Cristo ci fu una incarnazione di Lucifero, il quale diede la sua impronta estetica e sensuale a tutto il mondo greco-romano. Ora, invece, i tempi sono segnati da Arimane. Da cose ce ne accorgiamo?
Dobbiamo anzitutto capire in che senso Arimane rappresenta la Materia, per poterci così fare un’idea di quali siano gli inganni e le opportunità che questa entità porta nei destini degli esseri umani. Il tratto caratteristico di entità come Arimane è la tendenza a voler far credere all’uomo di essere loro stesse l’unico vero Dio, l’entità principale, l’origine e la causa prima di tutto l’universo. Così, queste entità cercano di orientare la naturale ricerca della verità dell’essere umano verso una direzione a loro propizia. Arimane quindi, da buon dio della Materia, ha da secoli instillato nell’essere umano una visione materialistica dell’universo e, di conseguenza, ha orientato in quella direzione le risposte dell’essere umano alle domande fondamentali.
Prendiamo, per esempio, una di queste domande fondamentali: da dove arriva la vita? Come è nata? Ricordo che nel mio percorso scolastico mi sono imbattuto più volte in questa questione, e ogni volta il professore cercava di rendere credibile la teoria di moda in quel momento: incontro casuale di materia nel brodo primordiale, caduta di un meteorite portatore di vita (proveniente da dove, poi, non si sa), e così via. In verità era la domanda stessa ad essere mal posta, perchè presupponeva una errata ipotesi di base: la vita nasce dalla materia. Questa visione delle cose, in cui il principio di tutto è la materia e poi viene tutto il resto, è considerata assolutamente normale ai giorni nostri, ma in realtà rappresenta un chiaro segno dell’influenza di Arimane nel nostro pensiero. Se noi usiamo anche solo un po’ di sana logica, infatti, ci rendiamo conto dell’assurdità di tale ipotesi. Quando costruiamo un computer, per esempio, abbiamo già prima sviluppato l’energia per farlo funzionare, e le idee per renderlo utile, e non ci illudiamo che il computer fisico da noi costruito trovi da solo l’elettricità per funzionare, e sviluppi da solo il sistema operativo e i vari software applicativi, il tutto partendo solo da materia inanimata. Sarebbe assurdo, no? E perchè allora gli scienziati considerano normale cercare nella materia l’origine della vita?
Anche sul “come” funzione la vita, come per esempio nel tentativo di comprensione delle malattie, si cerca da secoli una risposta di tipo materialistico. Per la mentalità odierna dell’uomo medio è assolutamente normale mettere all’origine di tutto la materia, e quindi anche le malattie non possono che essere causate da cattiva alimentazione, inquinamento, batteri e virus, genetica (intesa ovviamente solo come trasmissione di materiale genetico). Che le malattie possano avere un’origine diversa dalla materia, e una spiegazione più sensata e profonda, è considerata un’eresia da rogo, come ben sanno Hamer, Steiner, e altri coraggiosi uomini che sono andati contro corrente.
A ben vedere, tutto il cosiddetto sapere odierno è stato inquinato dal dogma di base che recita: la Materia è l’origine di tutto. E l’influenza di Arimane, mascherandosi da scienza oggettiva, da ricercatrice disincantata della verità, ha al contrario nel tempo preso i connotati di una vera e propria fede, di una nuova religione. Se noi infatti osserviamo l’evoluzione nel tempo che hanno avuto i templi, i luoghi di culto, ci rendiamo conto di quanto la spiegazione storica data da Steiner sia sensata. Nell’epoca Greco-Romana dominavano i famosi templi dedicati alle varie divinità, tutte sensuali, e i templi stessi erano luoghi in cui le geometrie divine, l’armonia e la bellezza estetica erano le caratteristiche principali. Meravigliose statue, glorificazione dell’armonia e della bellezza dell’uomo, risplendevano ovunque. L’ego dell’uomo era al suo massimo splendore. Il mondo dominato da Lucifero, tuttavia, era troppo legato all’esperienza terrena, tanto che le anime tendevano a restare nella terrenità, e quindi dopo la morte erano condannate a vivere nel non bellissimo “regno delle ombre”. Un aiuto divino venne poi dal Cristo, che indicò la via per risvegliare lo Spirito. La sua influenza ha fatto nascere, in quel tempo, una miriade di correnti spirituali, che hanno avuto maggiore o minore durata nel tempo. Chi sopravvisse fu la Chiesa, e da quel momento i luoghi di culto non furono più templi, ma cattedrali, in cui non veniva celebrata la bellezza del creato, ma la maestosità dello spirito del Cristo (lasciamo qui un attimo perdere la brutta deriva che prese poi nel tempo la dottrina cattolica, perchè l’argomento meriterebbe una trattazione approfondita).
Anche tutto ciò, tuttavia, doveva passare. A un certo punto si smise di costruire imponenti cattedrali, e si cominciò a costruire qualcos’altro. Non più centri della fede, ma centri del “sapere”: scuole, università, biblioteche, centri di ricerca. Ma in cosa consiste veramente questo sapere? Si tratta della verità, o di qualcos’altro? Come abbiamo visto, l’ipotesi fatta del “primato della materia” ha reso impossibile una risposta corretta alle domande fondamentali. Per questo i materialisti, i seguaci di Arimane, che rappresentano praticamente la totalità dell’attuale schiera di accademici, si contraddicono e si rendono oggettivamente ridicoli quando cercano di dare una risposta alle domande fondamentali. La loro posizione non è attaccata unicamente per via dell’ipnosi di massa che Arimane ha effettuato nei secoli, e in particolar modo nell’ultimo secolo grazie al controllo su formidabili mass-media come la radio la televisione ed infine la rete internet. In pratica, quei pochi in grado di contestare gli accademici, in genere non lo fanno perchè subito si trovano attaccati dalla maggioranza dell’umanità, indottrinata dalle scuole e ipnotizzata dalle televisioni. Le università sono i luoghi di culto di oggi, della religione di Arimane, e contestare il materialismo degli accademici ha oggi in pratica le stesse conseguenze avute nel passato dai famosi “eretici” nei confronti della dottrina cattolica: persecuzione, esclusione dalla società, e spesso morte.
Presentato così, però, sembra che Arimane abbia soltanto caratteristiche negative, il che non è vero. La conoscenza della materia, la fisica e la chimica, la tavola periodica degli elementi, sono anch’essi frutto dell’influenza di Arimane, così come lo è lo sviluppo tecnologico straordinario che abbiamo avuto negli ultimi secoli. Quando si tratta di conoscere e sfruttare la materia inanimata, Arimane dà indubbiamente il suo importantissimo contributo.  Quando invece vuole mettersi al primo posto anche in tutto ciò che riguarda la vita, allora perde il suo contatto con la verità, e costringe i suoi seguaci ad infilarsi in quel labirinto di menzogne che è ben noto a chi conosce il mondo. E’ questa la principale tentazione di Arimane, ma rappresenta anche la maggior possibilità di evoluzione dell’essere umano. Se saremo capaci, in questi tempi difficili, di mettere ogni cosa al suo posto e di operare il discernimento, allora acquisiremo importanti qualità nella nostra anima e nel nostro spirito. Altrimenti, sarà un’occasione mancata.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma mi fermo qui per non rendere troppo pesante l’articolo. Come sempre ogni intervento in grado di ampliare e approfondire l’argomento sarà benvenuto.

La potenza di Arimane e l’oscuramento spirituale dopo la morte
La saggezza degli iniziati fluiva per vie occulte nei poeti, negli artisti, nei pensatori; i segreti degli iniziati si ritrovavano sotto forma di concetti, nei sistemi ideologici della concezione cosmica dei filosofi greci. I grandi maestri indiani, i compagni di Zaratustra e i seguaci di Ermete avevano istruito dei discepoli e questi e i loro discendenti fondarono a loro volta dei santuari d’iniziazione, in cui rivisse l’antica sapienza sotto nuova forma e dove i discepoli venivano preparati a raggiungere quello stato di coscienza, che permetteva loro di spingere lo sguardo fin dentro ai mondi spirituali.
La vita che gli uomini dell’epoca post-atlantica (quindi anche gli uomini di oggi), conducono tra nascita e morte, esercita la sua influenza anche sullo stato incorporeo che segue la morte, quindi quanto più l’uomo volge il proprio interesse alle cose materiali, tanto più grande diviene la possibilità per Arimane, di insediarsi nell’anima di questo e conservarvi il proprio dominio anche dopo la morte del corpo fisico.
Presso i popoli dell’antica India, tale pericolo era minimo, poiché durante la vita terrestre essi sentivano il mondo fisico-sensibile come un’illusione. Il pericolo diveniva più forte per i popoli paleo-persiani, invece maggiormente attratti dal mondo fisico, se la parola ispirata di Zaratustra non avesse però rivelato loro, che dietro alla materialità vi è il mondo spirituale.
La potenza di Arimane durante la vita terrena, agisce nell’uomo in modo da fargli considerare la vita fisico-sensibile come la sola esistente, chiudendogli in tal modo il passaggio alla visione del mondo spirituale. Nel mondo spirituale, questa potenza conduce l’uomo all’isolamento completo e alla concentrazione della propria attenzione soltanto su sé stesso. Gli uomini che si trovano al momento della morte in potere di Arimane rinascono come egoisti.
La Scienza dello Spirito attualmente può descrivere quale sia la vita che si svolge fra la morte e una nuova nascita, quando l’influsso arimanico sia stato fino ad un certo grado superato. In questa condizione di esistenza, ogni individuo sperimenta in grado diverso, a seconda della propria vittoria durante la vita fisica, sull’influsso arimanico. In questo modo l’uomo si avvicina sempre più, a ciò che egli può divenire nel mondo spirituale e tuttavia altre influenze ancora, possono ritardare l’uomo in questo suo progresso. Presso il popolo egiziano, Ermete ebbe cura che gli uomini si preparassero durante la vita terrena alla comunione con lo Spirito di luce, tuttavia presso quel popolo, lo sguardo spirituale poteva a mala pena penetrare al di là del velo fisico-sensibile e la percezione del mondo della luce, diveniva di conseguenza molto incerta.
Il punto massimo di oscuramento del mondo spirituale dopo la morte, si verificò però per quelle anime che si erano incarnate in uomini appartenenti alla civiltà greco-latina. I greci sentivano la vita che segue la morte, come un’esistenza di ombre e questa tendenza si accentuava ancora di più presso quei popoli asiatici, i quali, invece di venerare gli archetipi spirituali, ne adoravano soltanto le immagini sensibili. È evidente che la missione degli uomini del periodo post-atlantico, che consisteva nella valorizzazione del mondo fisico sensibile, dovesse avere come conseguenza l’allontanamento dal mondo spirituale.
Sezione: La Scienza Occulta
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La Scienza Occulta
Gli articoli che seguono sono stati tutti tratti da un unico libro: “La Scienza Occulta” di Rudolf Steiner.
Al fine quindi di una buona comprensione, si consiglia la lettura sequenziale dei suddetti, in modo da mantenere inalterata la struttura logica e narrativa del libro, così come venne creata e voluta dall’autore stesso.
Gli articoli riportano quindi oltre ai titoli, che in parte sono quelli originali definiti da Steiner, anche una numerazione che aiuti il lettore a non smarrirne l’ordine cronologico.

Carattere della Scienza Occulta
L’antica denominazione di “Scienza occulta”, che viene adoperata per il contenuto di questo libro, è una denominazione che produce presso uomini diversi le più svariate impressioni. Per molti, essa ha qualcosa di ripugnante, oppure provoca irrisione e un sorriso di compatimento e forse anche il disprezzo. Costoro ritengono che una concezione che assuma quel nome, non possa fondarsi che sopra un vacuo fantasticare e che dietro una tale “presunta” scienza non si nasconda altro che la tendenza a rinnovare ogni sorta di superstizione.
Per altri, invece, quel nome rappresenta qualche cosa da cui si sentono attratti, cioè un intimo, profondo anelito di conoscenza o una raffinata curiosità dell’anima. Fra questi due tipi di opinioni diametralmente opposte, esiste poi tutta una serie di atteggiamenti intermedi. Per alcuni la definizione di “scienza occulta” ha un suono magico, che sembra soddisfare una fatale smania di conoscenza di qualcosa di “sconosciuto” e misterioso, anzi di confuso, che non è possibile apprendere per via naturale. E’ loro convincimento che, oltre a ciò che del mondo può essere conosciuto, debba esistere dell’altro, che si sottrae alla conoscenza.
Le considerazioni che seguono sono rivolte a quei lettori, i quali non si lasciano turbare nella loro imparzialità di giudizio, dal fatto che, per ragioni diverse, un nome risveglia dei preconcetti. Il senso da noi attribuito alla parola “occulto” potrà venire rettamente inteso, tenendo presente ciò che Goethe intendeva esprimere, quando accennava ai “manifesti misteri” dei fenomeni del mondo. Ciò che di tali fenomeni rimane “occulto”, non manifesto, ove li si consideri soltanto mediante i sensi e l’intelletto ad essi legato, viene qui considerato oggetto di una conoscenza soprasensibile.
Per cui chi voglia considerare come “scienza” soltanto ciò che si manifesta ai sensi e all’intelletto che li serve, non potrà evidentemente riconoscere alla “scienza occulta”alcun carattere scientifico. Egli dovrebbe peraltro ammettere di ripudiare tale “scienza occulta” solo sulla base di una sentenza arbitraria, basata esclusivamente su un proprio personale sentimento o convincimento.
Per capire questo, basterebbe riflettere sull’origine e sul significato della scienza nella vita degli uomini. Tale origine la si trova infatti nell’attività dell’anima umana, che si manifesta nello sforzo conoscitivo. Occorre cioè concentrare l’attenzione, sul comportamento dell’anima, in quanto acquista scienza. Mentre invece, se ci si abitua a mettere in moto tale attività soltanto quando si tratti di oggetti accessibili al sensi, è facile acquistare l’opinione che l’essenziale sia la percezione sensoriale. E si trascura di rilevare che, così procedendo, un certo atteggiamento dell’anima umana, è stato per l’appunto applicato solamente alle manifestazioni sensibili, senza prendere in considerazione l’attività scientifica in sé stessa.
In questo senso, si parla qui piuttosto di una conoscenza “scientifica” di fenomeni non sensibili. L’autore perciò, non intende per “scienza occulta” una scienza che sia “nascosta”, bensì una scienza che abbia per oggetto ciò che nei fenomeni è “occulto”, ma questa scienza non deve rimanere segreta per nessuno che ne ricerchi, per le vie adeguate, le conoscenze.

Costituzione dell’uomo
La conoscenza soprasensibile, poggia sul riconoscimento di quel “mistero manifesto” che consiste nell’entità stessa dell’uomo. Ai sensi e all’intelletto, è accessibile solo una parte di ciò che la conoscenza soprasensibile riconosce come ente umano completo. Questa parte è il corpo fisico, per illuminare il concetto del quale, occorre rivolgere anzitutto l’attenzione al fenomeno, che si presenta come il grande enigma della vita e cioè la morte.
Per tal modo si accenna a fatti, la cui spiegazione completa è possibile solo mediante la conoscenza soprasensibile. Il corpo fisico rappresenta nel mondo manifesto, ciò in cui l’uomo è simile al mondo minerale ed è proprio il processo della morte, a mettere in evidenza quella parte dell’entità umana, che è della stessa natura del mondo minerale.
Nel cadavere dell’uomo, sono cioè attive le stesse sostanze e le stesse forze presenti anche nel regno minerale, anche se l’attività di tali forze è posta durante la vita dell’uomo, al servizio di qualche cosa di più elevato. Queste forze agiscono solo quando interviene la morte; allora entrano in gioco in conformità alla loro natura, come dissolvitrici della forma del corpo fisico.
Bisogna così distinguere nell’uomo, nettamente l’elemento manifesto dall’elemento occulto, poiché durante la vita, l’elemento occulto deve condurre una lotta continua contro le sostanze e le forze del mondo della mineralità, entro il corpo fisico. Se questa lotta cessa, si manifesta l’attività minerale.
Questo è il punto in cui entra in campo, la scienza del soprasensibile, cercando di determinare cosa conduca quella lotta e ciò rappresenta l’aspetto, che rimane celato all’osservazione dei sensi e accessibile solo all’osservazione soprasensibile. Come l’uomo arrivi a vedere “l’invisibile” sarà detto altrove: qui descriveremo solamente ciò che risulta all’osservazione soprasensibile. Infatti l’indicazione della strada per arrivare alla visione superiore, può riuscir utile all’uomo solo quando egli si sia familiarizzato attraverso una semplice narrazione, con ciò che viene rivelato dall’indagine soprasensibile. In questo campo, infatti, si può comprendere anche ciò che ancora non si può osservare: anzi la giusta strada che porta alla visione, è proprio quella che parte dalla comprensione.
Se quell’elemento nascosto, che nel corpo fisico lotta senza tregua contro la decomposizione, si può osservare solo per mezzo della visione superiore, nei suoi effetti è tuttavia chiaramente evidente. Ciò che durante la vita, impedisce questa dissoluzione del corpo fisico, lo si può osservare nell’ente umano come un elemento costitutivo a sé stante.
Possiamo chiamare “corpo eterico” o “corpo vitale” questo elemento indipendente. Naturalmente la parola “etere” viene usata qui in un senso diverso rispetto a quello che gli dà la fisica odierna. Qui la parola etere, deve essere applicata a ciò che è prettamente accessibile alla visione superiore e si rivela all’osservazione dei sensi solo nei suoi effetti, cioè, dando una determinata forma o figura alle sostanze e alle forze minerali presenti nel corpo fisico.
Anche la parola “corpo” non deve essere fraintesa, infatti il “corpo eterico” non è niente di corporeo, per quanto tenue ci si possa immaginare un corpo. L’evoluzione dello spirito umano, ha fatto sì che nella nostra epoca, il parlare di un simile elemento costitutivo dell’essere umano debba considerarsi come anti-scientifico. La concezione materialistica è giunta a vedere nel corpo vivente, solo una riunione di sostanze e di forze fisiche, le quali si trovano anche nei cosiddetti corpi inanimati o minerali; solo che nel corpo umano la combinazione sarebbe più complessa.

Sonno e Morte
Non si può penetrare la natura della coscienza di veglia dell’uomo, senza studiare lo stato in cui vive l’uomo durante il sonno, e analogamente, non si può affrontare l’enigma della vita senza studiare la morte. In un uomo, che non senta in alcun modo uno stimolo alla conoscenza soprasensibile, può nascere una certa diffidenza verso questa, anzitutto per la maniera in cui essa considera il sonno e la morte.
Non è perciò inconcepibile, che qualcuno dica che l’uomo esiste per la vita attiva e produttiva e che dal dedicarsi ad essa dipende la sua utilità; mentre lo sprofondarsi nella meditazione, non può condurre ad altro che a vuote fantasticherie, proprie di persone alle quali faccia difetto la forza e la gioia di vivere. Questo modo di pensare ha in sé una piccola parte di verità, ma solo nel caso in cui il voler indagare e il dedicarsi a ciò che si nasconde sotto il visibile e dietro alla morte, conduca ad un indebolimento e ad un allontanamento dalla vita reale.
Bisogna anche ammettere, che ciò che in passato e ancora oggi circola in giro per il mondo, sotto il nome di scienza occulta, ha avuto ed ha spesso un’impronta malsana e ostile alla vita. Tuttavia, assolutamente niente di malsano può scaturire ovviamente dalla vera conoscenza soprasensibile, anzi la verità è piuttosto che l’uomo non può fare a meno di ciò che gli viene offerto dal soprasensibile.
La vita continua nel sonno e le forze che lavorano o creano durante la veglia, prendono vigore e ristoro da ciò che il sonno dà loro. Altrettanto avviene di ciò che l’uomo può osservare nel mondo manifesto. I confini del mondo, sono più vasti del campo di questa osservazione e quel che l’uomo riconosce nel visibile, deve essere completato e fecondato, per mezzo di ciò che egli può apprendere circa i mondi invisibili.
Un uomo che non rinnovi continuamente con il sonno, il vigore delle forze esaurite, giunge alla distruzione della propria vita, nello stesso modo il mancato riconoscimento dell’invisibile, conduce alla desolazione. Non vi può essere perciò una reale conoscenza del mondo visibile, senza che lo sguardo penetri continuamente nell’invisibile. Ogni conoscenza del visibile, deve rituffarsi nell’invisibile per potersi sviluppare, quindi questo atteggiamento lungi dall’indebolire la vita, invece la rinforza.
Quando l’uomo dorme, la connessione fra i suoi elementi costitutivi, quale è stata descritta in precedenza, cambia, e mentre il corpo fisico e il corpo eterico rimangono in essere, il corpo astrale e l’Io conducono vita a se. Appunto perché nel sonno il corpo eterico rimane connesso con il corpo fisico, le attività vitali possono continuare; ciò che invece rimane sospeso, sono le rappresentazioni, il dolore e il piacere, la gioia ecc, la facoltà di estrinsecare una volontà cosciente e altre facoltà simili dell’esistenza, cioè tutte le proprietà del corpo astrale.
Questo significa che il corpo astrale, nella fase di sonno dell’uomo, esiste ma in un altro stato. Affinché l’Io umano e il corpo astrale abbiano anche una percezione cosciente, è necessario che il corpo astrale sia congiunto con il corpo fisico e con il corpo eterico ed è precisamente quel che avviene nella veglia. Durante il sonno invece, il corpo astrale assume una forma d’esistenza diversa da quella che possiede normalmente ed è compito della conoscenza soprasensibile considerare quest’altra sua forma d’esistenza.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: Introduzione
L’essere umano è costituito di quattro elementi: il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale e il veicolo dell’Io, il quale elabora gli altri tre principi, trasformandoli. Per effetto di tale trasformazione, si costituiscono ad un primo gradino di evoluzione: l’anima senziente, l’anima razionale e l’anima cosciente e su di un gradino superiore dell’esistenza umana: il Sé Spirituale, lo Spirito Vitale e l’Uomo-Spirito.
Questi elementi della natura umana, si trovano in molteplici e svariatissimi rapporti con l’intero universo e la loro evoluzione è quindi anche strettamente connessa, con quella dell’universo stesso. Studiando dunque l’evoluzione dell’universo, lo sguardo riesce a penetrare anche nei misteri più profondi dell’entità umana. È evidente infatti, che la vita umana sia legata nei modi più vari con quanto la circonda e con l’ambiente in cui si esplica.
Anche la scienza sensibile ammette che esista un rapporto fra l’evoluzione dell’uomo e quella della Terra, mentre la Scienza dello Spirito rintraccia tale rapporto, servendosi della percezione acuita dagli organi spirituali e segue il divenire dell’uomo dal passato ad oggi, avendo la certezza che l’intimo essere spirituale dell’uomo, abbia attraversato tutta una serie di esistenze terrestri per potere arrivare allo stato attuale di evoluzione.
La ricerca occulta giunge in tal modo ad indagare un’epoca remotissima, in cui per la prima volta questo essere umano interiore, si è presentato in una vita esteriore materiale. A quell’epoca, l’Io trova, al proprio apparire sulla Terra, uno stato in cui i tre corpi: il fisico, l’eterico e l’astrale si sono già sviluppati ed hanno anche raggiunto un determinato rapporto fra di loro.
Fu durante questa prima incarnazione terrestre, che l’Io cominciò a svolgere la propria attività in questi tre corpi, portando poi con sé i frutti di questo lavoro nella vita successiva. L’Io unendosi ad essi, da quel momento in poi partecipa alla loro stessa evoluzione, mentre fino a quel momento questi tre corpi avevano raggiunto, quel certo grado di sviluppo autonomamente, senza l’Io umano.
La Scienza dello Spirito, indagando ancora di più nel passato, vuole rispondere ai seguenti quesiti: Come sono giunti questi tre corpi a quel gradino di evoluzione, per cui hanno potuto accogliere in sé un Io?
Questo Io come è ha avuto principio, come è nato e come ha acquistato la capacità di esercitare la propria azione entro i corpi stessi?
La risposta a tali domande è possibile soltanto se si segue il divenire del pianeta Terra, dal punto di vista della Scienza dello Spirito e arrivando così con tale indagine, ad un inizio, un principio del pianeta terrestre. Bisogna però considerare, che alla Scienza dello Spirito non importa tanto considerare i procedimenti fisici dell’evoluzione terrestre, quanto le cause spirituali che risiedono dietro a tutto ciò che è materiale.
L’indagatore educato alla percezione spirituale, scorge questi processi spirituali dietro a tutti gli eventi del mondo fisico sensibile. Per lui, tutte le trasformazioni materiali del pianeta terrestre, altro non sono, che manifestazioni di forze spirituali, che risiedono dietro a tutto ciò che è materiale. Indagando sempre più nel passato della Terra, l’osservazione spirituale arriva a testimoniare il momento in cui l’elemento materiale si è sviluppato dall’elemento spirituale, che fino ad allora era l’unico esistente, giungendo così a percepire, come l’elemento spirituale si sia in certo qual modo, in parte condensato in materia.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: Saturno
Se ci si vuol fare un’idea approssimativa, delle condizioni prevalenti durante l’evoluzione di Saturno, bisogna tenere presente, che a quel tempo le cose e gli esseri che appartengono attualmente alla Terra e costituiscono i regni animale, vegetale e minerale, ancora non esistevano. Gli esseri di questi tre regni si formarono soltanto più tardi, mentre esisteva allora soltanto il corpo fisico dell’uomo.
Alla Terra, attualmente, appartengono non soltanto gli esseri dei suddetti regni e l’uomo, bensì anche altri esseri, che agiscono a livello spirituale, i quali erano presenti anche durante l’evoluzione di Saturno e che determinarono grazie alla loro attività, l’evoluzione dell’uomo. Se si dirigono gli organi di percezione spirituale, verso la metà di quel periodo dell’evoluzione di Saturno, si palesa una condizione che consiste, per la massima parte, soltanto di “calore” (termine con cui non si intende propriamente il concetto odierno di calore). Non vi si trova nulla di gassoso, liquido e tanto meno solido, tutti questi stati si costituiranno infatti soltanto più tardi, nelle seguenti incarnazioni planetarie.
Supponiamo ora che un essere umano, fornito degli attuali organi sensori, potesse avvicinarsi a Saturno, (l’esempio viene ovviamente citato soltanto a scopo di illustrazione) ciò che egli percepirebbe sarebbe solamente una condizione di calore. Egli non vi troverebbe una uguale distribuzione di questo calore, ma sentirebbe piuttosto un alternarsi di parti più calde e di parti più fredde; percepirebbe alcune determinate linee di calore radiante, le quali verrebbero a costituire delle forme irregolari. Si troverebbe dinnanzi un’entità cosmica, in sé organizzata e costituita di solo calore.
All’uomo di oggi riesce difficile rappresentarsi un corpo composto di solo calore, poiché egli non è abituato a considerare il calore come un fenomeno per sé esistente, bensì come una qualità percettibile. Perciò a colui, specialmente, che ha adottato le idee della fisica attuale, parlare di calore nel senso sopra detto sembrerà totalmente assurdo.
È necessario però a questo punto, ammettere l’esistenza della percezione occulta, se si vuol seguire l’indagatore spirituale in questo campo. Ad esso il fatto appare infatti in maniera diversa, per lui è soltanto una sostanza ancor più sottile di un gas, egli parla di corpi di calore, così come parla di corpi formati da gas o vapore.
Nel mondo fisico, il calore si manifesta come uno stato dei corpi solidi, liquidi e gassosi, il quale però, non è che l’aspetto esteriore del calore o l’effetto di esso. La fisica non parla cioè dell’intima natura del calore. Bisogna perciò per capire, cercare di rappresentarsi l’esperienza interiore che si ha, quando si prova la percezione del calore. Solo questa esperienza interiore, è in grado di dare un’idea approssimativa di ciò che era Saturno durante quel periodo della sua evoluzione.
In un corpo cosmico con tali caratteristiche, non esistono condizioni adatte per gli esseri animali, vegetali e minerali dell’epoca presente. Le entità, che avevano su Saturno il loro campo di azione, si trovavano infatti su di un gradino di evoluzione totalmente diverso, da quello degli esseri terrestri attuali fisicamente percettibili. Essi non avevano un corpo fisico, come quello che l’uomo possiede oggi. Bisogna perciò ben guardarsi dal pensare all’attuale corporeità fisica dell’uomo, quando si parla in questo contesto di “corpo fisico”.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Solare
Il secondo dei grandi periodi di evoluzione, che è stato denominato il “periodo solare“, vede l’entità umana salire ad un grado di coscienza superiore a quello raggiunto su Saturno. E’ uno stato, che si potrebbe paragonare a quello in cui si trova oggi l’uomo durante il sonno profondo senza sogni o anche a quel grado inferiore di coscienza, che possiede il mondo vegetale attuale. Per la scienza occulta, nel mondo tutto è cosciente, non esistendo l’incoscienza, ma solo gradi differenti di coscienza.
Ciò che permette all’essere umano di evolvere durante il periodo solare e raggiungere uno stato di coscienza più alto, è l’incorporazione del corpo eterico o vitale. Ma prima che ciò possa accadere, occorre che una ripetizione delle condizioni saturnie si verifichi. Dal “sonno cosmico” si desta ciò che prima era Saturno, ripresentandosi quale nuovo corpo cosmico, come Sole. Intanto le condizioni dell’evoluzione sono mutate e le entità spirituali, di cui abbiamo descritto l’attività su Saturno, sono progredite anch’esse verso nuove condizioni.
Costituitosi il nuovo Sole, il germe umano vi appare, tale e quale era divenuto su Saturno e l’epoca solare incomincia quindi con una ripetizione di quanto si era svolto su Saturno, ma adattandosi alle condizioni mutate della vita solare. A questo punto, gli “Spiriti della Saggezza” iniziano a far fluire il corpo eterico o vitale nel corpo fisico dell’uomo.
Il grado più avanzato che l’uomo raggiunge sul Sole, può dunque essere descritto sinteticamente dicendo, che il corpo fisico, formatosi allo stato di germe su Saturno, viene innalzato ad un secondo gradino di perfezionamento, divenendo il veicolo di un corpo eterico, che percorre invece il suo primo livello di evoluzione.
Nell’ulteriore corso della vita solare, è necessario che diverse entità spirituali agiscano sul germe umano, in modo simile a quanto era successo durante il periodo saturnio. Quando inizia ad affluire il corpo vitale per opera degli “Spiriti della Saggezza”, succede che il globo solare, fino ad allora oscuro, incomincia a risplendere e contemporaneamente compare la vita. Ciò che si è dovuto descrivere per Saturno come una parvenza di vita, diventa ora vita reale e a questo punto, un’importante modificazione si verifica nel germe umano, il quale va separandosi in due parti.
Abbiamo dunque un essere umano composto di due parti o principi: una parte è il corpo fisico elaborato da un corpo vitale, l’altra è semplicemente un corpo vitale. Questa scissione avviene nel corso di un periodo di riposo della vita solare, durante una “notte cosmica” che tuttavia è assai più breve di quella già descritta, che separa l’evoluzione saturnia da quella solare.
Terminato questo periodo di riposo, gli “Spiriti della Saggezza” continuano il loro lavoro, mentre anche gli “Spiriti del Movimento” iniziano ad agire sui germi umani, facendo fluire il loro proprio corpo astrale nel corpo vitale dell’essere umano. Con questa azione, il corpo umano acquista la capacità di eseguire determinati movimenti al proprio interno, paragonabili all’attuale circolazione del succo linfatico in una pianta.
Il corpo planetario di Saturno consisteva allora interamente di sostanza-calore. Durante l’epoca solare, esso si va gradualmente condensando in uno stato simile a quello gassoso o al vapore, che la scienza occulta suole chiamare “aria“. Dentro a questa sostanza-calore, si muovono tenui forme dotate però di movimenti regolari, grazie alle forze date loro dal corpo vitale, ma che non si possono assolutamente definire organismi solidi. Esse rappresentano il corpo fisico dell’essere umano e sono completamente interpenetrate di calore e come rinchiuse entro un involucro di calore.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Lunare
Dopo un intervallo di riposo, ciò che prima era esistito come Sole risorge nuovamente dal “sonno cosmico”, come “Luna” (la quale non va naturalmente confusa ,con quella parte di essa, che è la luna attuale). Vi sono ora due fatti da notare riguardo al nuovo essere planetario. Prima di tutto, ciò che si era distaccato durante il periodo solare, formando il “nuovo Saturno”, si trova ora contenuto nel nuovo corpo planetario. Esso si è infatti ricongiunto con il Sole, durante il periodo di riposo e tutto ciò che esisteva nel Saturno originario, riappare inizialmente nel nuovo organismo cosmico.
In secondo luogo, i corpi vitali degli esseri umani, che si erano formati sul Sole, sono stati assorbiti durante la sosta di riposo, da ciò che costituisce l’involucro spirituale del pianeta. In questo momento, perciò essi non appaiono come uniti ai corrispondenti corpi fisici umani, i quali contengono tuttavia, tutto ciò che in loro, era stato elaborato su Saturno e sul Sole.
In questa fase, questi corpi fisici non potrebbero accogliere dei veicoli vitali, poichè questi hanno attraversato durante il periodo di riposo un’evoluzione, con cui non si trovano ancora in armonia. Così al principio dell’evoluzione lunare, per conseguire questo adattamento, si verifica anzitutto un’altra ricapitolazione degli eventi di Saturno.
La parte fisica dell’essere umano, percorre nuovamente gli stadi dell’evoluzione saturnia, ma in condizioni molto diverse, fino al raggiungimento dello stesso stadio che l’entità umana presentava sul Sole, cioè una parvenza di vita. Si verifica allora un periodo di riposo, trascorso il quale ricomincia ad affluire nell’entità umana, il corpo vitale, che trova il corpo fisico ormai maturo per riceverlo.
Questa immissione del corpo vitale avviene in fasi successive. A questo punto, l’entità umana si è sufficientemente adattata alle condizioni nuove della Luna, perché gli Spiriti del Movimento – i quali durante il periodo di riposo fra Sole e Luna, si sono evoluti ulteriormente – possano riversare nell‘uomo, traendolo dalla propria essenza, anche un corpo astrale.
Trascorso un certo tempo, l’entità umana, ora dotata di corpo astrale, acquista le prime qualità animiche. I processi, che si svolgono in essa, incominciano ad essere seguiti da sensazioni di piacere e dispiacere che si alternano continuamente. Quando poi intervengono gli Spiriti della Forma, questi sentimenti mutevoli si trasformano, in modo che sorga nella natura umana, ciò che si potrebbe considerare, come il primo indizio del desiderio e della passione.
L’essere umano, ora tende verso la ripetizione di quei processi che gli hanno recato piacere, cercando invece di evitare ciò per cui sente antipatia o repulsione. Il desiderio, che ha ancora un carattere istintivo manca di profondità e d’indipendenza e soprattutto deve ancora essere diretto dagli Spiriti della Forma.
Affluendo l’elemento astrale, durante l’evoluzione lunare, la parte fisica raggiunge uno stato, che può paragonarsi a quello di un liquido dei nostri giorni e a cui la scienza occulta da il nome di “acqua“. Il corpo fisico umano, assume gradatamente una forma composta di tre specie di sostanze materiali, di cui quella più densa è costituita appunto da un “corpo di acqua”, attraverso il quale scorrono correnti di aria, il tutto interpenetrato dall’azione del calore.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: il Periodo Terrestre
Alla fine dell’evoluzione lunare, tutte le forze e le entità che vi hanno preso parte, entrano in una forma di esistenza più spirituale, che si trova ad un livello totalmente differente rispetto al periodo precedente ed anche al successivo periodo terrestre. All’osservazione chiaroveggente, la vita sembrerebbe come scomparsa, ma dopo un certo intervallo di tempo, la si vede ricomparire dal grembo dell’universo.
Così alla fine di questo periodo, le entità, che avevano preso parte ai processi evolutivi su Saturno, Sole e Luna, si ripresentano con facoltà nuove. Esse, per virtù delle loro passate azioni, hanno acquistato la capacità di fare evolvere l’uomo, in modo che egli possa sviluppare nel successivo periodo terrestre, un genere di coscienza più elevata, rispetto alla coscienza immaginativa di cui dispone durante il periodo lunare.
Occorre però per conseguire tale scopo, che l’uomo sia prima preparato a ricevere ciò che gli verrà dato. Durante i periodi di Saturno, del Sole e della Luna egli ha incorporato i tre elementi costitutivi del suo essere: il corpo fisico, il corpo vitale e il corpo astrale. Ma questi elementi, a questo stadio, hanno ricevuto soltanto le capacità e le forze di cui abbisognavano, per vivere con una coscienza immaginativa, mentre mancano ancora gli organi, per mezzo dei quali, essi possano percepire gli oggetti sensibili esteriori, come si addice appunto al gradino di evoluzione terrestre  .
Per sviluppare tali potenzialità, l’uomo deve essere prima preparato attraverso tre stadi preliminari. Durante il primo, il corpo fisico progredisce al punto di potersi trasformare, per divenire la sede adatta per una coscienza oggettiva. In questo periodo, che può essere considerato come una ricapitolazione del periodo saturnio, ad un grado però più elevato, le entità superiori operano, proprio come allora, soltanto sul corpo fisico. Esse stesse, dovranno però prima attraversare una nuova fase evolutiva, per poter passare ad una forma di esistenza più elevata.
Dopo un periodo di sosta cosmica, avviene anche una specie di ripetizione dell’evoluzione solare, ad un gradino superiore, il cui scopo è la maturazione appunto del corpo vitale. E dopo un nuovo periodo di sosta, un processo simile si svolge per il corpo astrale, per mezzo di una ricapitolazione dell’evoluzione lunare.
Alla fine di questi tre stadi, tutte le entità e le forze si sono nuovamente spiritualizzate, ascendendo ai mondi superiori, ossia a quel mondo, in cui l’uomo attuale dimora fra la morte e una nuova nascita, denominato Mondo degli Spiriti. Esse discendono poi gradatamente di nuovo nei mondi più bassi, prima dell’inizio dell’evoluzione fisica della Terra, così che le loro manifestazioni inferiori si possano scorgere nel mondo astrale o animico.
Tutto ciò che esiste dell’uomo durante quest’epoca, ha infatti ancora forma astrale, ovvero l’uomo possiede un corpo fisico, un corpo vitale e un corpo astrale, ma tanto il corpo fisico quanto il corpo vitale, non esistono in forma fisica o eterica, ma solo in forma astrale. Ciò che dà la caratteristica al corpo fisico non è infatti la forma fisica, ma il fatto, che sebbene abbia forma astrale, ubbidisca a leggi fisiche; è cioè un essere in forma animica, sottoposto all’imperio di leggi fisiche. E lo stesso si può dire riguardo al corpo vitale.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: l’Era Post-Atlantica
Occorre distinguere un primo periodo terrestre post-atlantico, in cui domina la “cultura indiana”, un secondo periodo post-atlantico, in cui predomina la “cultura paleo-persiana” e un terzo in cui si sviluppa la “cultura egizio-caldaica”. Quando qui si parla degli “antichi indiani”, non s’intende alludere naturalmente all’attuale popolo generalmente chiamato con quel nome. Durante lo sviluppo della seconda e della terza epoca post-atlantica, anche questa antica “cultura indiana” di cui qui si parla, sviluppa una seconda e terza epoca. Ed è appunto a questa terza epoca, che ci si riferisce quando si parla ordinariamente dell’antica India. Per ciò che riguarda invece la prima epoca indiana, non esistono documenti esteriori.
Un tratto caratteristico di questa cultura, condusse più tardi alla divisione degli uomini in caste. Gli abitanti dell’India sono infatti i discendenti di quegli Atlanti che appartenevano alle diverse categorie di uomini: di Saturno, di Giove, di Marte, ecc. Per mezzo degl’insegnamenti occulti, gli uomini compresero che l’anima non s’incarnava in una determinata casta per caso, ma perché essa stessa determinava il proprio destino e fu appunto questa reminescenza a determinare successivamente la divisione in caste, tipica della società indiana. Le idee errate sulla reincarnazione si diffusero, purtroppo, largamente fra i popoli, dopo lo sprofondamento di Atlantide e gli uomini andarono sempre più confondendo le idee vere con quelle errate.
Gli atlantici, durante il sonno, penetravano nell’ambiente del mondo spirituale, i loro discendenti invece avevano anch’essi delle esperienze nel mondo spirituale, ma in uno stato anormale intermedio fra sonno e veglia, durante il quale risorgevano in loro delle immagini del tempo antico, in cui i loro antenati avevano vissuto. Essi si credevano così le reincarnazioni di quei medesimi uomini e di conseguenza si diffusero in tutto l’ambiente terrestre, delle idee sulla reincarnazione in perfetta antitesi con la giusta dottrina degli iniziati.
Dopo la catastrofe atlantica, in seguito alle continue migrazioni, da occidente verso oriente, si stabilì nelle regioni dell’Asia occidentale, una collettività umana, i cui discendenti sono conosciuti nella storia sotto il nome di popolo persiano. Essa costituì il secondo grande periodo di cultura post-atlantica, che fece seguito al periodo della cultura indiana. I popoli di questo secondo periodo, ebbero un compito diverso rispetto al precedente popolo indiano e di conseguenza le loro disposizioni, le loro aspirazioni, non furono più rivolte soltanto verso il mondo soprasensibile.
Essi si dimostrarono specialmente adatti al mondo fisico-sensibile, imparando ad amare la terra e ad apprezzare ciò che se ne può trarre. Per essi non esisteva il pericolo che l’aspirazione verso il soprasensibile li distogliesse dalla materialità fisica; esisteva piuttosto il pericolo opposto e cioè che la tendenza verso quest’ultima, facesse perdere loro del tutto, il contatto con il mondo soprasensibile. Anche i santuari degli oracoli, che dall’antica Atlantide erano stati trasferiti in quella regione, portavano questa impronta e di conseguenza le forze che l’uomo poteva acquistare per mezzo delle esperienze nel mondo soprasensibile, venivano coltivate ora nei santuari, in modo da sottomettere i fenomeni della natura ,agli interessi personali dell’uomo.

L’evoluzione del mondo e l’uomo: la conoscenza del Graal
Non è possibile conoscere l’evoluzione presente e futura del mondo e dell’umanità, se non si comprende prima questa evoluzione nel suo passato. Difatti, ciò che si rivela alla visione dell’investigatore occulto, quando osserva i fatti nascosti nel passato, contiene al contempo tutto ciò che egli può sapere del presente ed anche del futuro. Ciò che si presenta attualmente all’uomo, contiene in certo qual modo i fatti verificatisi durante gli stadi di Luna, Sole e Saturno.
Non tutto però quello che è provenuto ad esempio dalla Luna e si è poi sviluppato sulla Terra è percettibile per la coscienza fisico-sensibile. Una parte di ciò che da questa Luna si è poi sviluppato sulla Terra, si rivela soltanto ad un determinato gradino della coscienza chiaroveggente, che abbia raggiunto la conoscenza dei mondi soprasensibili. Si riconosce allora come il nostro mondo terrestre sia unito al mondo soprasensibile, il quale contiene quella parte dell’esistenza lunare non condensatasi fino al punto di divenire percettibile ai sensi fisici e la contiene anzitutto quale essa è attualmente e non come era all’epoca dell’antichissima evoluzione lunare.
La coscienza chiaroveggente, quando approfondisce tale visione, si accorge di percepire due immagini diverse. Una di queste, presenta la forma che la Terra aveva durante la sua evoluzione lunare; l’altra immagine si palesa invece in modo, che si riconosca come essa contenga una forma ancora in stato embrionale, la quale cioè soltanto nell’avvenire diventerà reale. La Scienza dello Spirito chiama questa forma avvenire, lo stato di Giove. Questo stato, osservato in modo chiaroveggente, ci palesa come alcuni dati processi dovranno svolgersi nell’avvenire, perché nella parte soprasensibile del mondo terrestre derivata dalla Luna, esistono esseri e cose, che assumeranno speciali forme, quando determinati eventi si saranno verificati nel mondo fisico-sensibile.
Nello stato di Giove, vi sarà dunque qualche cosa di già predeterminato dall’evoluzione lunare, che conterrà però anche alcunché di nuovo e che attraverso gli eventi terrestri penetrerà per la prima volta nel complesso dell’evoluzione. Le entità e i fatti osservati in questo campo, non hanno carattere d’immagini sensibili, consistono soltanto di impressioni puramente spirituali di suono, di luce e di calore e possono essere percepite soltanto dalla coscienza chiaroveggente.
Si può dire, che queste entità abbiano un “corpo” di tipo immateriale, che si palesa come un insieme di ricordi condensati, che esse portano nel proprio essere animico. Si può distinguere nel loro essere ciò che esse sperimentano ora, da ciò che hanno sperimentato nel passato e che ricordano. Quest’ultima parte è contenuta in esse come un elemento corporeo e ne sono coscienti come l’uomo è cosciente del proprio corpo.
Ad un gradino dell’evoluzione chiaroveggente più elevato di quello ora descritto, necessario per la conoscenza della Luna e di Giove, divengono percettibili esseri e cose soprasensibili che sono le forme perfezionate di ciò che già esisteva durante lo stato solare. Anche l’immagine di questo mondo, si presenta scissa in due parti, una delle quali conduce alla conoscenza della condizione solare del passato, mentre l’altra presenta una forma avvenire della Terra, chiamata lo stato di Venere, che seguirà quello di Giove.

Alcune particolarità della scienza dello spirito
Il corpo eterico dell’uomo:
Quando gli elementi costitutivi superiori dell’uomo, vengono osservati a mezzo della percezione soprasensibile, tale percezione non è mai del tutto simile a quella dei sensi esteriori. Allorché l’uomo tocca un oggetto e ne riceve una sensazione di calore, occorre infatti distinguere tra ciò che proviene dall’oggetto, che fluisce in certo qual modo da esso e invece ciò che la persona sperimenta nell’anima.
L’esperienza animica interiore della sensazione del calore è alquanto diversa dal calore che fluisce dall’oggetto. Immaginiamoci quest’esperienza animica senza l’oggetto esteriore: rappresentiamoci cioè l’esperienza di una sensazione di calore nell’anima, che non sia provocata da nessun oggetto esteriore fisico. Il discepolo della scienza spirituale, sperimenta percezioni interiori di tal natura non determinate da causa fisica; la sua percezione interiore non è immaginaria, ma è prodotta da una entità animico-spirituale di un mondo esteriore soprasensibile. Lo stesso si può dire per la percezione del colore nel mondo soprasensibile, ma occorre distinguere anche in questo caso, tra il colore associato all’oggetto esteriore e l’interiore sensazione determinata dal colore nell’anima.
Quando si tratta di un oggetto fisico-sensibile, si presenterà prima l’impressione esteriore e successivamente l’esperienza interiore del colore; tuttavia nella vera chiaroveggenza dell’uomo della nostra epoca, deve accadere proprio il contrario: si produce prima un’esperienza interiore incerta, come un semplice ricordo del colore e poi a mano a mano, l’impressione dell’immagine si fa più viva.
Dalla maggiore o minore evoluzione chiaroveggente dell’uomo, dipende la maggiore o minore vivacità dell’immagine prodotta da una siffatta percezione animico-spirituale, che può rimanere completamente incerta come un’oscura rappresentazione o può esercitare un’azione intensa, cioè come un vero oggetto esteriore. Se la forza di volontà del veggente, è sviluppata al punto di permettergli quando un essere umano gli sta dinanzi, di distogliere la propria attenzione da ciò che il suo occhio fisico vede, egli è allora in grado di percepire con la coscienza soprasensibile lo spazio occupato dal corpo fisico di quell’uomo.
Occorre, naturalmente, un grande sforzo di volontà per distogliere l’attenzione da qualcosa che ci sta dinanzi, in modo che l’impressione fisica ne risulti totalmente spenta e ciò si consegue per mezzo degli esercizi che conducono alla conoscenza soprasensibile. Il chiaroveggente allora può ricevere, anzitutto, l’impressione generale del corpo eterico della persona che sta osservando e nella propria anima vede sorgere la medesima sensazione interiore, che viene suscitata dalla vista del colore di un fiore di pesco.
Il chiaroveggente può percepire poi anche i singoli organi e le varie correnti del corpo eterico. Si può proseguire la descrizione del corpo eterico, citando le esperienze dell’anima che corrispondono alle sensazioni di calore, alle impressioni di suono, ecc. Allo stesso modo, è possibile descrivere il corpo astrale e gli altri elementi costitutivi dell’entità umana.

PasseggiAUdio nella BoloBronx

nn riconosco piu il mondo in cui vivo ma ce se prova a ncora
insistenti e Re.sistenti
old-radio

ecco il Podcast, come al solito in ritardo e fori stagione
ma sempre de core: https://archive.org/details/pktWSS0.4

saluti chi ci sostiene
e anche a chi vorrebbe affondarci in tutti i modi possibili

fILM. NON CONTATE SU DI NOI

https://www.youtube.com/watch?v=yEBtLmadzUU

Chissà come sarebbero venuti questi filmetti se si fosse saputo fin da subito che l’eroina è stata introdotta dalla destra per affossare il movimento dopo i ’60 e i ’70? Si sapeva già allora ma chi lo diceva veniva ucciso tipo Fausto e Iaio? Però i filmetti chi sapeva questa cosa mica li faceva. E poi ancora lo devo finire di vedere.

Sentire gli scagnozzi di Renzi che parlano di legalizzazione, almeno delle droghe leggere, che non arriverà mai, non è come veder usare bastone e carota con dei poveri fessi che non leggono i libri di storia?