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pagina chi siamo Del roVescio

Chi siamo

Quello che non appare, la zona d’ombra di ciò che viene detto, la violenza dietro lo sviluppo, il controllo dietro la sicurezza, il disciplinamento dietro l’educazione, la schiavitù dietro lo smartphone, la solitudine dietro la connessione, la cantina insanguinata sotto il salotto democratico, il gesto di ribellione non raccontato, l’insoddisfazione dietro i falsi sorrisi, il bisogno d’amore che preme dietro la rabbia, le classi dietro la comunità, lo Stato dietro il bene pubblico.
Ma anche il temporale della rivolta, l’esperienza storica e l’utopia della rivoluzione sociale, lo sconquasso che fa saltare il mondo dell’autorità e della merce, la libertà e l’uguaglianza sognate, intravviste, vissute.
Di tutto ciò vorremmo parlare in questo sito, partendo dall’attuale stato di emergenza per andare anche altrove nel tempo e nello spazio.

Sentiamo l’esigenza di affiancare alla carta – che continuiamo e continueremo testardamente a imbrattare e a diffondere – un altro strumento di comunicazione.
Per dire la nostra anche su fatti ed episodi apparentemente più minuti, la cosiddetta cronaca, che possono tuttavia aprire qualche lampo di riflessione sui tempi in cui viviamo, e, come loro rovescio, sulla vita per cui ci battiamo. Compresi quei fatti ed episodi a cui difficilmente dedicheremmo un volantino.
Per smascherare questo o quel progetto del potere economico e politico, dando all’ingiustizia nome, cognome e indirizzo.
Per provare a leggere i conflitti latenti e far conoscere le pratiche, anche piccole, di solidarietà e di autorganizzazione.
Per lanciare appuntamenti di dibattito e di lotta, e per raccontarli a modo nostro, contro il “monopolio del discorso” che la classe dominante esercita attraverso i suoi giornali e le sue televisioni.
Per dare spazio alle azioni che infrangono l’ordine del denaro e della gerarchia.
Per mettere in corrispondenza le lotte di oggi con le controstorie dell’utopia.

Non siamo né vogliamo essere dei “professionisti” né ci vogliamo far condizionare dalla “comunicazione in tempo reale”. Per comunicare davvero qualcosa, bisogna viverlo.
info@ilrovescio.info

En español

Aquello que no aparece, la zona de sombra de aquello que viene dicho, la violencia detrás del desarrollo, el control detrás de la seguridad, la disciplina detrás de la educación, la esclavitud detrás del teléfono inteligente, la soledad detrás de la conexión, el sótano sangriento bajo el salón democrático, el gesto de rebelión no declarado, la insatisfacción detrás de las sonrisas falsas, la necesidad de amor que empuja detrás de la rabia, las clases detrás de la comunidad, el Estado detrás del bien público.

Pero también la tormenta de la revuelta, la experiencia histórica y la utopía de la revolución social, la agitación que hace saltar el mundo de la autoridad y de la mercancía, la libertad y la igualdad soñadas, vislumbradas, vividas. De todo esto nos gustaría hablar en esta web, comenzando por el estado actual de emergencia para ir también a otro lugar en el tiempo y el espacio.

Sentimos la exigencia de agregar al papel – que continuamos y continuaremos tercamente a ensuciar y a difundir – otro instrumento de comunicación . Para decir nuestra opinión también sobre hechos y episodios aparentemente más pequeños, la asi llamada crónica, que sin embargo pueden abrir algunos destellos de reflexión sobre los tiempos en que vivimos y, como su contrario, sobre la vida por la que luchamos. Incluyendo aquellos hechos y episodios a los que difícilmente dedicaríamos un folleto. Para desenmascarar este o aquel proyecto del poder económico y político, dando a la injusticia nombre, apellido y dirección. Para intentar leer los conflictos latentes y dar a conocer las prácticas, incluso las pequeñas, de solidaridad y de autoorganización. Para lanzar citas para el debate y la lucha, y para contar a nuestra manera, contra el «monopolio del discurso» que la clase dominante ejerce a través de sus periódicos y sus televisores. Para dar cabida a las acciones que rompen el orden del dinero y de la jerarquía. Para meter en correspondencia las luchas de hoy con las contrahistorias de la utopía.

No somos ni queremos ser «profesionales» ni queremos ser condicionados por la «comunicación en tiempo real». Para comunicar realmente algo, se necesita vivirlo.
info@ilrovescio.info

In English

What isn’t visible, the shadowy area of what is being said, the violence behind development, the control behind security, the discipline behind education, the slavery behind the smartphone, the solitude behind the connection, the bloodstained basement under the democratic drawing-room, the gestures of rebellion that have never been told, the dissatisfaction behind the false smiles, the pressing need for love behind the anger, the different classes behind community, the State behind public welfare.

But also the storm of revolt, historical experience and the utopia of social revolution, the upheaval that is shortcircuiting the world of authority and commodities, the dreamed-of, the gazed-at, experienced freedom and equality. We’d like to talk about all that in this website, starting with the present state of emergency to then go elsewhere in time and space.

We feel the need to accompany paper – which we continue and will stubbornly continue to scribble and spread – with another instrument of communication. So as to also have our say on apparently small deeds and episodes, so-called news, which can nevertheless open up flashes of reflection on the times we are living and, acting as their reverse, on the life that we are struggling for. Including those facts and episodes that we’d probably not put in a leaflet. So as to unveil one or the other project of economic and political power, giving a name, surname and address to injustice. So as to try to understand latent conflicts and reveal practices, even small ones, of solidarity and self-organization. So as to launch appointments of discussion and struggle and to talk about the latter in our own way, against the “discourse monopoly” that the ruling class exercises with their newspapers and televisions. So as to give space to actions that break the order of money and hierarchy. So as to create a relation between today’s struggles and utopia’s counter-histories.

We are not and don’t want to be “professionals”, nor do we want to be conditioned by “communication in real time”. In order to really communicate something, you have to live it.
info@ilrovescio.info





ArgoTEch

Contro ARGOTEC

Riceviamo e diffondiamo:

Lo spazio ultraterrestre è fondamentale nella guerra tra le forze che si contendono il controllo del mondo. Lo spazio ha un ruolo centrale nella carneficina in corso in Ucraina, nello sterminio a Gaza e in Cisgiordania, nella guerra contro le persone migranti, nella sorveglianza delle città.

ARGOTEC partecipa a questa guerra.

ARGOTEC è una piccola azienda “eccellenza” torinese fondata nel 2008 dall’ex parà della folgore David Avino, un’eccellenza che guadagna grazie alla morte, come tutte le aziende che sulla guerra si arricchiscono.

ARGOTEC produce microsatelliti e sistemi d’Intelligenza Artificiale per programmi Nasa ed europei, per esempio la costellazione di satelliti “IRIDE” dello stato italiano finanziata con i fondi del PNNR, voluta prima dal governo Draghi e poi da quello Meloni. “IRIDE” serve ad avere dati sempre più precisi per la sorveglianza della terra e si avvale proprio dei microsatelliti ARGOTEC.

ARGOTEC vende i suoi prodotti ai padroni delle fabbriche, ai grossi industriali nelle campagne, alle polizie che deportano le persone migranti, alla protezione civile per il governo delle “emergenze”, agli eserciti.

ARGOTEC ha contratti di collaborazione con il Ministero della Difesa, per esempio con il progetto “SeQBO” del 2018 per sviluppare un “computer sicuro basato sulla comunicazione quantistica” in supporto a missioni militari.

ARGOTEC ha sede in Barriera di Milano, ma nell’ottobre 2024 ha inaugurato grazie a fondi pubblici la sua sede produttiva nelle ex Cartiere Burgo, in via burgo 8, a San Mauro Torinese, nell’area industriale Pescarito. Questo posto si chiama “SpacePark”, un gigantesco snodo per “l’innovazione” aerospaziale dove vengono ospitate anche diverse startup, occupa migliaia di mq ed è alimentato da 400 km di cavi.

ARGOTEC negli ultimi due anni ha raddoppiato i profitti con la benedizione del “centrodestra”, il presidente della regione Cirio e del “centrosinistra”, i sindaci di Torino e San Mauro torinese Lousso e Guazzora, tutti presenti a tagliare il nastro dello Space Park.

nessuna pace per questa fabbrica di morte che si espande nella nostra città
per questo abbiamo deciso di scrivere sui muri “ARGOTEC – MERDA NEI TUOI INGRANAGGI“
buttando un bel po’ di merda, la stessa che si produce lì dentro
incatenando i cancelli della sede dirigenziale dell’azienda, in via Cervino 52, a Torino

che tutti sappiano dove trovarvi

con Gaza con i disertori con le persone migranti nel cuore
siamo e saremo sabbia nei vostri ingranaggi di morte

azione diretta contro la guerra.