Bologna: nel’udienza del 1 marzo 2016 Nicola Gai e Sergio Maria Stefani sono stati assolti dall’accusa di tentata istigazione a delinquere (art. 414 cp) per una lettera di Nicola del 2014, intercettata dall’autorità carceraria, in cui Nicola faceva positivamente riferimento all’attacco avvenuto ad Atene nei confronti dell’auto del direttore del carcere.Nicola aveva scelto il rito abbreviato in questo procedimento.
Di seguito l’avviso di questa indagine del febbraio 2014.
Ferrara- Febbraio 2014 – E’ stato notificato a Nicola Gai l’ avviso di essere indagato dalla Procura di Bologna (a cui passano da Genova, per competenza territoriale, gli incartamenti relativi a procedimenti in corso sui compagni in AS2 a Ferrara dopo la sentenza di condanna in primo grado) per istigazione a delinquere relativamente allo scritto ”Sulla lotta anti carceraria” sottoposto alla censura dal carcere ferrarese nel giugno 2013. Nel testo Nicola citava diversi episodi di attacco a livello italiano ed internazionale come esempio di lotta contro il carcere, in particolare la Procura non ha digerito il riferimento all’ auto della direttrice del carcere maschile di Koridallos ad Atene, fatta saltare in aria da un gruppo che ha poi rivendicato l’ azione come Ccf/Fai
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L’ultimo ITAliano che ha saputo affrontare faccia a faccia l’esistente
COLPENDO NEL SEGNO UNO DEI SUOI TENTACOLI
53min, DVCAM, Italy 2009
COLPO AL CUORE. Morte non accidentale di un monarca è un documentario storico diverso dal solito. Le interviste e le analisi che attraversano il film hanno due differenti direzioni. La prima è ripercorrere la vita di Gaetano Bresci e il regicidio di Umberto I, con la chiara volontà di raccontare il personaggio, praticamente dimenticato dai libri di storia, ed analizzare un contesto difficile che l’Italia ha vissuto come quello dell’epoca umbertina. L’altra è l’analisi politica del gesto: la volontà di riscatto, l’azione individuale al di là della propaganda del fatto, l’impossibilità di restare inermi di fronte a delle atroci ingiustizie. Un gesto contestualizzabile anche ai giorni nostri, al di là dei sovrani e dei potenti. Un gesto vivo in chiunque abbia, come Bresci, la forza rivoluzionaria di dire basta ed abbattere il simbolo…
Parole di Gaetano Bresci subito dopo l’arresto: « Ho attentato al Capo dello Stato perché è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d’assedio emanati per decreto reale. E dopo avvenute le altre repressioni del ‘98 ancora più numerose e più barbare, sempre in seguito agli stati d’assedio emanati con decreto reale. »
Sono più di tre anni che guardo a quanto accade nel bel paese con un certo distacco…non certo per scelta, ma a causa di infami mura che rendono ovattata e, a volte, distorta la percezione di quello che succede fuori. Quella che non è cambiata è la felicità che provo quando ho notizia di un qualche atto di rivolta, è la stessa di sempre che scalda il cuore quando si vede la vita irrompere nella realtà e sconvolgere la rassegnazione che, troppo spesso, caratterizza il quotidiano. Detto questo, immaginatevi il sussulto, quando il 5 dicembre, guardando il telegiornale regionale (anche se il resort che mi ospita si trova
in Emilia Romagna vediamo quello del veneto…) sento la giornalista, con voce di circostanza, dire: “assalto degli anarchici insurrezionalisti al centro di Venezia, numerosi danneggiamenti…”. Che gioia vedere bancomat “anneriti”, scritte “infuocate” sui muri e bottegai “sconvolti” dalla violenza degli anarchici…Allo stesso modo provate ad immaginare la delusione e la frustrazione, il giorno dopo, sempre guardando il telegiornale, quando mi sono reso conto che i bancomat non erano anneriti dalle fiamme, ma dalla vernice, le vetrine intonse e i pericolosi anarchici altro non erano che “vandali che avevano sporcato la città e disturbato un tranquillo sabato pomeriggio con le loro intemperanze”. Naturalmente, vi sto raccontando le mie impressioni su quella giornata “vissuta” attraverso le lenti distorte della televisione e di pregiudizi/desideri che animano la mia visione della lotta anarchica, ma credo che da ciò possa essere di qualche utilità provare a trarre, comunque, alcune considerazioni di carattere più generale. Continue reading →
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Dedichiamo questa prima puntata, la 0.0., a tutta una serie di compagnx, conosciutx o meno, che per tutta un’altra serie di motivi, si trovano a subire le conseguenze della repressione di questo sistema illeggittimo.
Non vogliamo fare differenze, non vogliamo dedicaRCI SOLO all’ORTICELLO DI CASA NOSTRA, quindi non faremo NOMI SPECIFICI
Lo stato è na merda per tuttx, dovunque esso sia, dovunque esso voglia nascere (anche se SI PARLA nelle “romantiche” e martoriate Palestina e Rojava per esempio); e dovunque reprime, da NORD a SUD, da EST a OVEST, quindi per una volta appiattiamo le differenze, prendendo atto che Esso va combattuto e boicottato in ogni sua espressione tentacolare.
Anarchia e acrazia L’anarchia è sempre acratica, ma l’acrazia non sempre è anarchica, per cui tra anarchia ed acrazia non vi è coincidenza.
I termini anarchia e acrazia sono frequentemente utilizzati come sinonimi, benché il solo termine anarchia indichi una vera e propria dottrina politica.
Anarchia fa riferimento alla mancanza di principi o poteri che organizzino gerarchicamente la società.
L’acrazia invece indica la mera assenza del potere supremo (τὸ κρατοῦν), sostituito da un ordine volontario.
L’anarchia è, dunque, incompatibile con qualsiasi gerarchia, mentre l’acrazia nega il dominio, ma non esclude la possibilità di gerarchie all’interno della società.
L’anarchia è un ordine basato sull’assioma della non costrizione e dove le regole di coesistenza sono il risultato di liberi accordi volontari. L’acrazia, in tutto e per tutto in sintonia con il termine anarchia, ritiene che le persone non siano nate per obbedire ad un potere costituito, ma per decidere autonomamente.
Il termine acrazia può essere utilizzato sia per indicare società senza governo ma con gerarchie (esempio: civilta organizzate in tribù autonome in cui tuttavia permangono rapporti gerarchici), sia società senza governo e senza rapporti gerarchici “orizzontali”.
Il termine può anche essere utilizzato per indicare, semplicemente, l’assenza del governo o dello stato.
Video che racconta la lotta del villaggio di Alvaro Obregòn contro la costruzione di un Parco Eolico, nell’Istmo de Tehuantepèc, nello stato di Oaxaca, in Messico.
Il video originale è di gennaio 2015, fatto durante una carovana libertaria che visitava i territori interessati dal progetto. È stato ripreso e doppiato a novembre 2015.
Cronologicamente parlando questa è la prima pubblicazione del blogche ho voluto chiamare pktWildSolitaryStory (per esteso PostKaoticTimeWildSolitaryStory e “cifrato” pktWSS), dove spero collaborino in maniera costruttiva innanzitutto amicx e compagnx italieni e internazionali che conosco da tempo; ma anche chiaramente chi si fa vivx, chi dà segni di vita creativi, chi manda robbe condivisibili dalla numerosissima redazione…
Con calma vi spiegherò i come e i perché, anche perchè onestamente dopo i trenta anni belliechecompiutime li sto ancora cercando (i perchè dico) e spero di non trovarli mai onestamente. Non ho manco fatto na mail di contatto ma arrivarà a breve.
SONO SERIO, ho solo come la sensazione di esser nato con qualcosa conficcato nel culo e,
per assurdo, confesso che potrei anche starci comodo…
ma se me lo fossi scelto io e non uno schifoso pappone che gode a farci inculare da un nerone
da quando la donna e l’uomo sono sulla fottuta e stupratissima mai+vergine Madre Terra.
A parte le cazzate e l’incazzo, ci sto ancora pensando, intendoalla forma da dare alla pagina, anche se un piano malefico vi anticipo che c’è e presto ne nasceranno frutti e conseguenze.
Di pagine “anarchiche” ce ne sono tante, troppe.
Troppi copia e incolla, troppa informazione senza analisi, abuso di googleTranslate, ansia da prestazione, ovvero pubblicare tutto e subito e, in tempi non sospetti, anche cazzate, notizie false, corrotte, vere a metà o non concordate con le persone in questione, prigionierx compresx. Proprio come fa il potere con i suoi strumenti di dis-informazione (televisione, radio, pubblicità, internet, educazione scolarizzata…).
Qui si vuole fare altro, ma di questo parleremo in un’altra puntata, anzi in anteprima vi dico che faremo perlomeno e per cominciare, PodCa(o)st, stile RadioCane (http://www.radiocane.info/) per intenderci sullo stile, ma piu simile a un progetto che avevo particolarmente a cuore e che tantissimx non conoscono…
a me piange il cuore perche’ sto’ uaglione qua, che e’ n’amico, oltre a doversi zucare le beghe (ancora una volta onnipresenti e immobilizzanti) del movimento napulegno, le persecuzioni poliziesche, i pedinamenti dei falchi (sapete cosa sono? Chiedete a chiunque sia di napoli e provincia), minacce, imbruttimenti di autobba svariatx ed infine, ma non ultimo anzi, si e fatto carico di remare contro corrente con il GALEONE ARENATO.
Parlo di RadioAzione, defunta con mia enorme pena la scorsa estate 2015, dopo 4 anni di trasmissioni radio e controinformazione selezionata, o armeno ce provava.
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È certo che rimane il progettoyu.radioazione. che ringraziamo per il suo enorme contributo alla diffusione della propaganda in quelle regioni dell’Europa Balcanica e oltre. Mandiamo un forte abbraccio complice a chi ci sta dietro! Tanta forza fratellx e sorellx, anche se ci dividono frontiere che non abbiamo deciso noi”>
Mo’ che cazzo mi sento per farmi due risate, ascoltare bella musica, di sentirmi leggere (bene e/o male dipendeva dalla vodka) racconti di T. Kaczynski averci un punto di vista quantomeno differente dalla massa informe rispetto quello che chiamano universo anarchico? Tornate perfavore
Vi premetto che YO nn mi definisco anarchico, bensi Acrata ed esiste una sottile ma grande differenza fra le due terminologie, comunque inventate e incastrate in categorie che rinnego e mi so scollato da dosso da un bel po’, ma ve lo dico per chiarire e capirci da subito.
Se volete buttarci un occhio vi copio i due link cosi non vi dovete manco sbattere, non omettendo di premettere che non li ho scritti io bensi’ la comunita’ virtuale:
Oh questo e’ il mio punto di vista e nessunx dice o proclama che sia la VERITA’ con la V maiuscola…sono arrivato al punto di fare un blog per poter scrivere (avrei preferito risparmiarmelo ed avere confronti veri ma ho sbagliato continente) espignere la robba che mi piace: la musica, i docu, i video, le poesie, le sveglie, il rap, il punx, la grafica, i disegni, le foto, le ricette vegane e del buonvivere, etc.
Vorrei che il blog diventasse un contenitore di controcultura
ma da solo nun cha pozz maj fa!!!
La controcultura underground o come preferite chiamarla. Ma quella vera veramente, originale e autoprodotta. Per il resto ripeto che abbondano i siti da cui attingere e poi da quando c’e FaceBook {che mai piu’ nominero’ pubblicizzandolo se non nella formula FB(I), poi non dite che non capite come scriviamo}, e quindi fate pure.
Qua per ora decido io e magari un po’ piu’ avanti, poco a poco e senza fretta, se ne riparla aka seguiranno aggiornamenti
Potrebbe sembrare autoritario questo tono ma vi dico che non e’ ne’ la prima ne’ l’unica pagina che gestisco/gestiamo e per esperienza e meglio mettere le mani avanti e chiarire prima ancora di mettere la prima cosa si pensa di fare.
Piano piano verra’ fuori la “struttura” della pagina, i contenuti, le discussioni etc.
QUI E ORA e’ stata una emergenza particolare che mi ha costretto a casa e dato il tempo necessario, la “calma” e lo slancio per cominciare questo progetto…l’ennesimo. Per il resto che dire, se proprio siete sul filo del rasoio, fermatevi e godetevi la piacevole suspence; se non vi cambia nulla tornate a fare quello che stavate facendo. Passo e chiudo.
Invece per tuttx i futurx appassionatx delle pkt(PostKaoticTimes)WildSolitaryStories
Faccio un ennesimo chiarimento per non farmi odiare da subito; mettiamola metaforicamente e diciamo che sono un po’ inselvatichito anche se sotto sotto bbbuono, che ho ancora dei buoni canini per mordere ma che all’occorrenza si rilassano in un bel sorriso.